Le schede dei pesci |
Girardinus Metallicus (POEY,1854) |
Girardinus
garmani
Eigenmann, 1903 Heterandria cubensis, Heterandria metallica, Poecilia metallica. |
G.metallicus
è uno dei più famosi tra i pecilidi meno comuni. Il genere, che
contiene altre specie più o meno diffuse nell’hobby (G.creolus,
G.cubensis, G.denticulatus, G.falcatus, G.microdactyus, G.uninotatus)
è endemico dell’isola di Cuba. |
Nelle
immagini sopra potete vedere degli esemplari di G.metallicus “Black belly” termine che va ad indicare il ventre
e gonopodio scuro nei maschi. Foto di Johnny Jensen. Foto coppia di
Marco Rosetti. |
Il nome del
genere è dovuto allo studioso francese C.Girard
, la nome della specie metallicus
proviene invece come è facile intuire dai riflessi di colore metallico
che presentano lungo i fianchi. Come ho detto la specie è nativa di Cuba dove abita in
piccoli ruscelli, pantani, stagni con acqua ferma o quasi. Li si ritrova
sia in acqua dolci che acque salmastre, per questo alcuni testi di
qualche anno fa suggerivano di inserire sale nella vasca di allevamento.
I valori dell’acqua in natura sono abbastanza variabili con la durezza
che varia da meno di 10° a 25° GH e il pH pure a seconda del biotopo
di ritrovamento ha un range ampio che va dall’acido all’alcalino
(6-8 a grandi linee). In acquario quindi se si ha a che fare con esemplari
selvatici è bene offrire condizioni simili; se i pesci sono già da
alcune generazioni in acquario si rivelano invece pesci estremamente
adattabili e resistenti. I maschi raggiungono un taglia di circa 3-4 cm, le femmine
arrivano a 8-9 (negli esemplari “Black belly” le dimensioni sono più
contenute). La colorazione del corpo è come si può vedere alquanto
tenue con riflessi azzurro metallici sui fianchi. Nell’hobby si ritrovano due forme di G.metallicus. Una è quella che potete vedere nelle prime foto dove
il maschio presenta un’ampia area ventrale di colore nero (che in
alcuni esemplari si estende anche a parte del corpo). L’altra è
quella che potete vedere nella foto qui di seguito:
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Coppia
di G.metallicus. Foto di Kjell
Nilsson
Non è ancora ben
chiaro se le due forme provengano da due popolazioni distinte presenti
in natura. Alcuni ritengono che la forma “Black belly” sia una vera
e propria selezione (non stabilizzazione di una forma naturale) da parte
di allevatori. Per ora ci limitiamo a mantenere distinte solo le due
varietà. La specie è
stata introdotta nell’hobby in Germania nel 1906 per poi sparire nel
volgere di pochi anni. Furono importati nuovamente alcuni esemplari
dallo Zoo di Berlino nel 1965. Dopo questa data alcuni come ho accennato
sostengono che accoppiamenti selezionati hanno portato ad ottenere una
varietà con il ventre nero e colori di base più accesi. Nel 1985
questo stock venne reintrodotto nel territorio nativo. In natura si
cibano prevalentemente di alghe (si unicellulari –diatomee- che
pluricellulari e filamentose) ricche negli ambienti stagnanti dove
abitano. Si nutrono anche di larve ,insetti e piccoli crostacei, ma è
bene fornire una dieta principalmente vegetale (in questo caso
preferisco usare dafnie all’artemia in quanto le proteine contenute
dalle prime sono sufficienti per G.metallicus inoltre le fibre contenute nel loro esoscheletro
stimolano la digestione). I maschi
presentano un lunghissimo gonopodio che sopperisce bene alle loro
esigenze in quanto l’accoppiamento dei Girardinus
consiste di pochi corteggiamenti , sostituiti da una asfissiante
pressione di diversi maschi per femmina (di media 3-4 ma anche molti di
più) fino a che non riescono a raggiungerla con il lungo organo
copulatore proteso in avanti a formare un angolo retto con il corpo. Raramente ho
visto una insistenza tanto fastidiosa e prolungata verso le femmine.
Consiglio vivamente un rapporto di almeno 3 femmine ogni maschio in
quanto per esperienze personali rapporti minori possono portare a brutte
conseguenze come la morte della femmina ,sfiancata, in brevi tempi ( 2-3
giorni se il rapporto è di 1:1). La gestazione
dura all’incirca 25 giorni (dato suscettibile di variazione in base
alla temperatura della vasca che consiglio di tenere tra i 22-30 °C). I
parti variano da qualche unità ad alcune decine (30-40 per grosse
femmine) e i piccoli sono di dimensioni tali da accettare subito sia
naupli d’artemia che mangime industriale di adeguate dimensioni.
Ricordare di inserire la componente vegetale (acqua verde, alghe,
verdura bollita ) durante l’accrescimento che porta a raggiungere la
maturità sessuale a circa 3 mesi di vita. La durata media della vita è
di circa un paio di anni. Le dimensioni
contenute permettono di allevare G.metallicus
anche in piccoli acquari (20-30 lt) ma le sue caratteristiche di amatore
e nuotatore instancabile lo rendono adatto anche a vasche più capienti
e di comunità essendo per nulla aggressivo.
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Foto
di G.falcatus, notate che non
sono presenti riflessi metallici sul corpo come invece avviene per G.metallicus. Foto di Alain Grioche |