Le schede dei pesci

Girardinus Metallicus (POEY,1854)

Girardinus garmani Eigenmann, 1903
Girardinus pygmaeus Rivas, 1944

Heterandria cubensis, Heterandria metallica, Poecilia metallica.

G.metallicus è uno dei più famosi tra i pecilidi meno comuni. Il genere, che contiene altre specie più o meno diffuse nell’hobby (G.creolus, G.cubensis, G.denticulatus, G.falcatus, G.microdactyus, G.uninotatus) è endemico dell’isola di Cuba.
 
Nelle immagini sopra potete vedere degli esemplari di G.metallicus “Black belly” termine che va ad indicare il ventre e gonopodio scuro nei maschi. Foto di Johnny Jensen. Foto coppia di Marco Rosetti.
Il nome del genere è dovuto allo studioso francese C.Girard , la nome della specie metallicus proviene invece come è facile intuire dai riflessi di colore metallico che presentano lungo i fianchi.

Come ho detto la specie è nativa di Cuba dove abita in piccoli ruscelli, pantani, stagni con acqua ferma o quasi. Li si ritrova sia in acqua dolci che acque salmastre, per questo alcuni testi di qualche anno fa suggerivano di inserire sale nella vasca di allevamento. I valori dell’acqua in natura sono abbastanza variabili con la durezza che varia da meno di 10° a 25° GH e il pH pure a seconda del biotopo di ritrovamento ha un range ampio che va dall’acido all’alcalino (6-8 a grandi linee).

In acquario quindi se si ha a che fare con esemplari selvatici è bene offrire condizioni simili; se i pesci sono già da alcune generazioni in acquario si rivelano invece pesci estremamente adattabili e resistenti.

I maschi raggiungono un taglia di circa 3-4 cm, le femmine arrivano a 8-9 (negli esemplari “Black belly” le dimensioni sono più contenute). La colorazione del corpo è come si può vedere alquanto tenue con riflessi azzurro metallici sui fianchi.

Nell’hobby si ritrovano due forme di G.metallicus. Una è quella che potete vedere nelle prime foto dove il maschio presenta un’ampia area ventrale di colore nero (che in alcuni esemplari si estende anche a parte del corpo). L’altra è quella che potete vedere nella foto qui di seguito:

 

Coppia di G.metallicus. Foto di Kjell Nilsson

Non è ancora ben chiaro se le due forme provengano da due popolazioni distinte presenti in natura. Alcuni ritengono che la forma “Black belly” sia una vera e propria selezione (non stabilizzazione di una forma naturale) da parte di allevatori. Per ora ci limitiamo a mantenere distinte solo le due varietà.

La specie è stata introdotta nell’hobby in Germania nel 1906 per poi sparire nel volgere di pochi anni. Furono importati nuovamente alcuni esemplari dallo Zoo di Berlino nel 1965. Dopo questa data alcuni come ho accennato sostengono che accoppiamenti selezionati hanno portato ad ottenere una varietà con il ventre nero e colori di base più accesi. Nel 1985 questo stock venne reintrodotto nel territorio nativo.

In natura si cibano prevalentemente di alghe (si unicellulari –diatomee- che pluricellulari e filamentose) ricche negli ambienti stagnanti dove abitano. Si nutrono anche di larve ,insetti e piccoli crostacei, ma è bene fornire una dieta principalmente vegetale (in questo caso preferisco usare dafnie all’artemia in quanto le proteine contenute dalle prime sono sufficienti per G.metallicus inoltre le fibre contenute nel loro esoscheletro stimolano la digestione).

I maschi presentano un lunghissimo gonopodio che sopperisce bene alle loro esigenze in quanto l’accoppiamento dei Girardinus consiste di pochi corteggiamenti , sostituiti da una asfissiante pressione di diversi maschi per femmina (di media 3-4 ma anche molti di più) fino a che non riescono a raggiungerla con il lungo organo copulatore proteso in avanti a formare un angolo retto con il corpo.

Raramente ho visto una insistenza tanto fastidiosa e prolungata verso le femmine. Consiglio vivamente un rapporto di almeno 3 femmine ogni maschio in quanto per esperienze personali rapporti minori possono portare a brutte conseguenze come la morte della femmina ,sfiancata, in brevi tempi ( 2-3 giorni se il rapporto è di 1:1).

La gestazione dura all’incirca 25 giorni (dato suscettibile di variazione in base alla temperatura della vasca che consiglio di tenere tra i 22-30 °C). I parti variano da qualche unità ad alcune decine (30-40 per grosse femmine) e i piccoli sono di dimensioni tali da accettare subito sia naupli d’artemia che mangime industriale di adeguate dimensioni. Ricordare di inserire la componente vegetale (acqua verde, alghe, verdura bollita ) durante l’accrescimento che porta a raggiungere la maturità sessuale a circa 3 mesi di vita. La durata media della vita è di circa un paio di anni.

Le dimensioni contenute permettono di allevare G.metallicus anche in piccoli acquari (20-30 lt) ma le sue caratteristiche di amatore e nuotatore instancabile lo rendono adatto anche a vasche più capienti e di comunità essendo per nulla aggressivo.

 

Foto di G.falcatus, notate che non sono presenti riflessi metallici sul corpo come invece avviene per G.metallicus. Foto di Alain Grioche