GOODEIDI |
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La famiglia dei goodeidi è ristretta al Messico ed in particolare ad una zona ben precisa che si può sovrapporre grossomodo agli antichi domini aztechi in questo paese. Per chi volesse avere un riferimento più preciso, e con carta geografica alla mano, potete individuare a grandi linee quest’area come quella compresa tra le città di Durango, Colima, Morelia, Mexico City, Queretaro e S.Luis Potosì e situata nel Messico centro-occidentale. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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(Da
un estratto : “I Goodeidi
comprendono una famiglia (del tutto messicana) di pesci d’acqua dolce
vivipari, rappresentata da 35 o più specie principalmente ristrette
agli altopiani della Mesa Central. La sua abbondanza la si constata in
particolare nel Rio Lerma dove è la famiglia di pesci dominante.”
(Fitzsimmons e Miller 1971) La
famiglia comprende 36 specie descritte finora suddivisein17 generi
diversi. Per
addentrarci meglio e conoscere più approfonditamente i goodeidi riporto
(traducendo dall’inglese) gli appunti ,su base di ricerca scientifica
ed esplorazione in natura di due ricercatori che hanno legato i loro
nomi a questi pesci: John Michael Fitzsimmons e Bruce J. Turner. “I
goodeidi sono generalmente di piccole dimensione ( meno di 100 mm) e
solo le specie appartenenti ai due generi Allophorus
(Hubbs e Turner) e Goodea
(Jordan) possono arrivare ai 200 mm. Vivono in una grande varietà di
habitat da profondi specchi d’acqua stagnante a veloci ruscelli
.Alcuni sono abitanti dei laghi altri li si ritrova nei pantani dovuti
all’irrigazione dei campi ,quindi in poche dita d’acqua. La
forma del loro corpo è spesso influenzata dall’ambiente che li
circonda , e quindi avremo specie che abitano fiumi e canali ,ad esempio
Ilyodon (Eingenmann), che sono
rapidi nuotatori con forma slanciata e idrodinamica e un’ampia e
potente pinna caudale. Nei
laghi ,negli stagni o nei fiumi con acqua calma ritroveremo specie di
forma tozza ,come Skiffia (Meek)
che si muovono lentamente ma che riescono a manovrare abilmente tra la
densa vegetazione vogando con le pinne pettorali analogamente a quanto
fanno specie marine che ritroviamo nei reef corallini. I
membri del genere Allodoncthys
(Hubbs e Turner) assomigliano e si comportano ai “darters” del Nord
America (Etheostomatinae) e sono quindi con il corpo allungato (sembrano
delle freccette N.d.Tr.) e risiedono sul fondo tra le rocce e i massi
che troviamo nei ruscelli. I
Goodeidi includono animali con tutte le orientazioni alimentari:
carnivori con denti conici e corto intestino ,es.: Allophorus;
erbivori con denti bifidi e un lungo e arcuato intestino (caratteristica
questa anche di pesci più conosciuti quali i ciclidi erbivori dei
grandi laghi africani N.d.Tr.) ,es.: Ameca
(Miller e Fitzsimmons) o onnivori con forma dei denti e
dell’intestino variabile come ad esempio Xenotoca
(Hubbs e Turner) le cui abitudini alimentari variano da completamente
carnivoro a completamente erbivoro a seconda delle località nelle quali
lo si ritrova. La
caratteristica comune a tutta la famiglia è in relazione alla
riproduzione : fecondazione interna e nascita di avannotti già formati
( a questo proposito vorrei sottolineare che sarebbe improprio
annoverare i Goodeidi come ovovivipari,lo si fa solo per semplicità ,
in quanto queste specie sono propriamente vivipare con sviluppo
dell’embrione all’interno della madre e nutrimento assicurato da
trophotenia e non dal vitellino dell’uovo come accade nei poecilidi
N.d.Tr.). La
modificazione della pinna anale nei maschi, la presenza di un organo
muscolare interno (apparentemente deputato alla riproduzione) nel
maschio, la struttura dell’ovaio ,e lo sviluppo della trophotaenia
nell’ embrione distinguono i Goodeidi da tutte le altre specie di
ciprinodonti. I
primi 6-7 raggi della pinna anale del maschio sono raggruppati, più
corti e spesso separati dai rimanenti da una tacca distinta;
probabilmente sono preposti all’inseminazione. I raggi anteriori
dell’anale maschile sono stati descritti come “gonopodio” (Turner,
Mendoza e Reiter 1962) ,termine inizialmente applicato per i raggi
allungati dei maschi dei pecilidi, ma questa associazione può fuorviare
in quanto non è dimostrato che nei goodeidi questo gonopodio serva per
l’immissione dello sperma non è verificato (Miller e Fitzsimmons
1971). I
maschi dei Goodeidi presentano inoltre un breve tubo muscolare interno
che collega il dotto spermatico all’apertura genitale; questa
struttura è stata denominata “pseudophallo”. Si pensa che il seme
possa essere espulso con forza oppure applicato all’apertura genitale
della femmina , ma comunque anche questo non è stato ancora dimostrato. Per
quanto riguarda le femmine presentano un singolo ovaio mediano che si
forma dalla fusione dei rudimenti dei due organi laterali la unione
delle cui pareti forma il setto mediano. Il tuorlo è presto riassorbito
nell’embriogenesi e la sua funzione nutritiva viene assunta da una
trophotenia simile a una placenta che si estende dalla regione anale del
nuovo embrione”. Da
quando Fitzsimmons ha scritto il suo lavoro nel 1972 la più importante
revisione sistematica della famiglia dei Goodeidi si deve attribuire a
Parenti (1981) che include 2 generi di egg-layers (pesci che depongono
le uova , contrariamente allo schema tipico della famiglia quindi)
posizionandoli all’interno della sotto-famiglia
Empertrichthynae (gli altri generi sopra riportati vengono spostati
nell’altra sottofamiglia Goodeinae ). I generi in causa sono
Empetrichtys e Crenichtys e sono stati
inseriti in quanto secondo gli studi effettuati rappresentano
quanto di più simile ci fosse ai primitivi goodeidi dai quali si sono
evolute le specie attuali. Aggiungendo
questi generi l’area di diffusione dei goodeidi si allarga verso nord
dove i 2 nuovi arrivati si ritrovano. Riguardo
all’accoppiamento e alla gestione dei Goodeidi vorrei fare qualche
aggiunta a quanto scriveva Fitzsimmons nel 1972. Studi
successivi hanno stabiliti che nei goodeidi la fertilizzazione è
interna e avviene proprio per mezzo di quei primi raggi della pinna
anale che sono definitivamente accettati con il nome di “andropodio”
contrapponendosi al gonopodio dei pecilidi ( più complesso nella sua
struttura). La
femmina non può immagazzinare il seme del maschio (come invece avviene
in diversi poecilidi) e quindi deve essere fecondata prima di dare
inizio ad ogni gestazione. Per
quel che riguarda la gestazione nei goodeidi (a parte il genere Atenobius)si
è sviluppato un tipo di gestazione diversa da quella dei pecilidi. Guppy,
Xiphophorus ecc… mantengono le uova con gli embrioni ( che si nutrono
del vitellino dell’uovo = Lecitotrofia) fino al termine della
gravidanza quando l'’ovo viene espulso e subito l’avannotto si
libera. Tra
i Goodeidi, come anticipato, si è evoluta la Matrotrofia che permette
agli embrioni di ricevere i nutrienti direttamente dalla madre ( per
mezzo di una sorta di “cordone” detto Trophotenia
che assicura appunto uno scambio di nutrienti tra la madre e i
piccoli). La trofotenia si sviluppa dall’estremità anale
dell’embrione quando questi lascia l’uovo in cui si è fromato al
concepimento. Ciò comporta che i piccoli si sviluppino direttamente
all’interno del ventre materno e ci si trova dunque di fronte ad
animali vivipari. La
trofotenia è ancora presente al momento del parto e scompare qualche
giorno dopo la nascita (proprio come un cordone ombelicale dei
placentati). Questo
adattamento porta ovviamente ad avere “covate” assai meno numerose
rispetto ai pecilidi che in media si attestano attorno alle 15-20 unità
anche se questo numero può variare molto a seconda della specie. I
goodeidi sono ad alto rischio in quanto l’area nella quale vivono è
soggetta a forti fenomeni di industrializzazione e agricoltura intensiva
che hanno portato ad una drastica riduzione delle popolazioni. Molti
biotopi sono a grande rischio e anche se molti goodeidi riescono a
sopravvivere in acque inquinate questo non potrà certo aiutarli per
sempre. A
questo proposito mi permetto di fare pubblicità ad un intelligente e
riuscito progetto di conservazione dei goodeidi all’Università di
Morelia iniziato qualche anno fa (grazie ad un vulcanico amante dei
pesci l'inglese Mr. Ivan Dibble e ad una serie di persone che lavorano
in loco ).Se volete saperne di più andate al sito : http://home.clara.net/brachydibble/How_things_began.html Qui
sotto riporto una tabella che riassume le specie e la loro attuale
diffusione secondo dati di questa primavera: Specie
e Pericolo Allodontichthys
: hubbsi
3, polylepis 2, tamazulae
3, zonistius 3 Alloophorus
: robustus
3 Allotoca
: diazi
3, dugesii 4, goslinei
1, maculata 2, meeki
1, regalis 1, spec.
Hummel 2 Ameca
: splendens
1 - 2 Ataeniobius
: toweri
2 Chapalichthys
: encaustus
4, pardalis 1 – 2,
spec. peraticus 0 - 1
Characodon
: audax
1, garmani 0, lateralis
2, spec. Abraham Gonzales ?, spec. Amado Nervo ? Girardinichthys
: multiradiatus
3, viviparus 1 Goodea
: atripinnis
4 Hubbsina
: turneri
1 - 2 Ilyodon
: furcidens
?, furcidens (amecae) 4, furcidens
(xantusi) 4, spec. comala ?, whitei (lennoni) 3 Skiffia
: bilineata
3, francesae 1, lermae
2, multipunctata 1 – 2,
spec. Zacapu 2 , Xenoophorus
: captivus
3, spec. Illescas ? Xenotaenia
: resolanae
2 Xenotoca
: eiseni
2 – 3, melanosoma
3, variata 3 Zoogoneticus : quitzeoensis 3 – 4, tequila 1 - 2
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![]() Andropodio
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![]() Gonopodio
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![]() Disegno trofotenia
![]() Xenotoca eiseni parto con trofotenia
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