Cumaná è stata la prima città ad essere fondata sul continente americano. L’area è desertica è il clima è caldo e secco. Si trova sulla costa del Venezuela Nord orientale ed è circondata da montagne che creano una barriera contro le precipitazioni. Cumanà registra ca. 25 cm³ di pioggia all’anno. La maggior parte delle precipitazioni va comunque a beneficio delle foreste montane.

Costa venezuelana vicino alla Laguna de los Patos. Foto di Andrea Bernd

La laguna è separata dall’oceano da una spiaggia bianca e su questo lato scorre anche un piccolo canale che attraversa la spiaggia muore a 200 metri circa dalla costa dell’Atlantico.

Laguna de los Patos non è un corpo d’acqua singolo , ma è piuttosto un insieme di vari canali ed estuari che vengono sommersi quando il livello dell’acqua sale durante la stagione delle piogge e questo è probabilmente il motivo per cui gli Endler e le altre specie ittiche possono essere sopravvissute all’inquinamento a cui la laguna è sottoposta. La profondità varia da pochi centimetri a 3-4 metri.

Parte della laguna sembra essere stata bonificata. Sfortunatamente ,la laguna è vicina ad una discarica urbana ed anche dei canali fognari sboccano nella laguna. L’acqua della laguna varia da un colore verde pisello a marrone. E’ stagnante in alcune zone, e lì una “pellicola” bianca ne ricopre la superficie. Il fondo è fangoso e ricco di detriti di fogliame.

Ovunque si respira l’odore di salsedine tipica della costa marina. A proposito del colore torbido dell’acqua, potete leggere questo estratte da una mail del Professor Endler :

“…Furono ritrovati in un’acqua calda  (27-30 gradi °C) di colore verde brillante ,molto dura in un piccolo lago. Il verde metallico che presentano i maschi nella livrea è l’unica cosa che possa renderli visibili alle femmine in quest’acqua così torbida e ricca in alghe unicellulari.  Abbastanza interessante è che ho riscontrato questo caratteristico verde metallico anche in una popolazione di guppy selvatici pescati in un biotopo simile nel sud di Trinidad. Questa caratteristica la stavano però iniziando a sviluppare da poco in quanto era nulla in confronto a quella della specie che avevo pescato a Cumanà …”

Laguna de los Patos, ha un’acqua che varia da dolce a salmastra, che rappresentano un habitat ideale per i mangrovieti “neri”. Su queste mangrovie si possono trovare Ibis scarlatti, Pellicani, Aironi, Aigrette… (la laguna è famosa anche per il bird - watching e infatti Patos è Papere in spagnolo, spiegando il flusso di volatili che si ha in questa zona).

L’area circostante la laguna è abbastanza arida; un suolo rossastro e roccioso separa la laguna dalle zone calcaree e sabbioso sul lato dell’oceano.

In questa laguna ,come noto, si possono ritrovare Poecilia sp.Endler , ma Armando Pou nei suoi viaggi a trovato anche Limia sp. e Poecilia sphenops.

Mangrovie come queste si trovano nella zona della Laguna de los Patos. Foto di Andrea Bernd

Spiaggia di bianca sabbia calcarea vicino alla laguna. Foto di Andrea Bernd

Note da un viaggio alla Laguna de Patos :

Qui trovate alcuni appunti del Dr.Slaboch che ha visitato il biotopo all’inizio del 2003:

Ho visitato la Laguna de Patos  nell’inverno 2003.

La laguna è distante 1km da Puerto LaCruz, in direzione di Playa Colorada (GPS N 10.23462; W 64.62082). L’acqua era notevolmente contaminata da rifiuti urbani.

Durante il giorno la temperatura era di 34°C,di notte 29°C,pH 7,9. La temperatura dell’aria durante il giorno era di 46°C e l’umidità nella zona della laguna del 98%. Mi dispiace ma non ho potuto misurare i valori dell’acqua, ma posso suppore che avesse un’alta conduttività. Non ho trovato molti Endler nella laguna , ne ho pescati solo 15. Altre informazione e foto potete trovarle nelle pagine (purtroppo solo in Ceco):

 http://www.akvarium.cz/1899/pages/text/recent/slaboch/venezuela/v2/v2.htm

Queste fotografie della laguna sono state scattate dal Dr.Roman Slaboch durante il suo viaggio in Venezuela. Foto di Roman Slaboch

Le informazioni a riguardo del biotopo sono state tratte per la maggior parte dagli appunti di viaggio del Professor John Endler e di Armando Pou e dal sito web: http://www.diewasserwelt.de/index.htm