Tecnica di Renato Zamboni |
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L'acquario,
un mondo sommerso in miniatura che riesce a portare nelle nostre case un
pezzetto di natura. Come
fare a costruirlo, quali tecniche usare, misure, spessori dei vetri;
questi sono quesiti che spesso ci poniamo. Esistono
diversi tipi di strutture adeguate a contenere l'ambiente acquatico.
Possono essere costruite con i materiali più disparati come
plastica,vetro,cemento, vetro. Comunque
il materiale più usato per costruire acquari con misure sino a due metri
è il vetro si usa comunemente cristallo di adeguato spessore, tale
spessore viene calcolato con apposite tabelle che prendono in
considerazione le misure della vasca da costruire. L'altezza è il
parametro che più di tutti incide sullo spessore dei cristalli, più la
vasca è alta più lo spessore del vetro aumenta. Oltre allo spessore dei
vetri un altro parametro importante è il luogo in cui si vuole piazzare
l'acquario perché vasche di certe dimensioni (130x45x60 od oltre)il cui
peso supera i tre - quattro quintali certamente non possono venire
installate in appartamenti che non siano a pianoterra per il loro peso
eccessivo che potrebbe creare notevoli problemi al solaio. Se
comunque si vuole istallare una vasca di notevoli dimensioni ai piani
superiori, con adeguati accorgimenti ci si riesce perfettamente. Se
la casa è in costruzione basta rinforzare con putrelle in acciaio il
solaio su cui si installerà la vasca, se invece l'abitazione è già in
essere si dovrà sostenere la vasca con mensole murate su di un muro
portante. Con tre o quattro mensole si riesce a sostenere una vasca di
diversi quintali senza alcun pericolo. Scelto
il luogo di installazione e le misure della vasca si potranno ordinare i vetri. Un elemento essenziale sarà la
perfetta squadratura dei vetri perché da ciò dipenderà il risultato
finale. Non
tutte le vetrerie infatti sono in grado di poter offrire dei tagli
perfettamente squadrati ed opportunamente levigati , informatevi perciò
prima di fare effettuare il lavoro poiché in fase di assemblaggio se i
vetri non sono in squadro come dovrebbero il lavoro verrà sicuramente
male e i problemi vi sommergeranno. Il
problema delle misure della vasca è il primo che vi si presenta: come
fare per avere alla fine un buon lavoro? Dopo
aver stabilito l'altezza della vasca e il relativo spessore dei vetri
andiamo a vedere di preparare le misure da presentare in vetreria. Ci
sono due teorie per la preparazione del fondo della vasca; la
prima dice di far appoggiare i vetri laterali della vasca sul vetro di
fondo, la seconda invece dice di incassare il fondo tra i vetri laterali
facendo in modo così che il peso della vasca pesi solo sui vetri
laterali. Il
primo metodo è sicuramente il più comodo perché si parte da un piano
perfettamente liscio e orizzontale su cui si incolleranno i vetri
laterali, le misure dei vetri frontali e del fondo saranno uguali come
lunghezza. Per i vetri laterali invece si dovrà sottrarre alla misura
della profondità la somma dello spessore dei due vetri frontali più due
o tre millimetri per lo spessore del silicone. Lo spessore del silicone è
in rapporto allo spessore del vetro, più il vetro è spesso e più
silicone servirà fra i due vetri da incollare. A
mio modesto parere questo metodo, sicuramente più pratico, ha come
svantaggio l'obbligo assoluto che l'acquario appoggi perfettamente sul
supporto perché anche solo un millimetro di differenza potrebbe causare
la rottura del vetro di fondo che deve sostenere su se stesso tutto il
peso della vasca. Con
il secondo metodo la misura della profondità dei due vetri laterali e del
fondo sono uguali, la misura dei due vetri frontali sarà data dalla
misura della lunghezza del fondo più la somma dello spessore dei vetri
frontali più due tre millimetri di silicone. Con
il secondo metodo il peso della vasca verrà ad essere sostenuto da tutti
i vetri laterali e frontali che lo scaricheranno direttamente sul supporto
senza gravare dunque sul vetro del fondo. Per
questo motivo ritengo decisamente migliore la seconda tecnica costruttiva. Quando finalmente si avranno tutti i vetri tagliati e molati perfettamente si potrà iniziare la costruzione vera e propria della vasca. L'occorrente per costruire una vasca consiste in pochi attrezzi, una pistola per silicone, alcune cartucce di silicone trasparente o nero, acetone, uno squadro, lamette e taglierino, un rotolo di carta da carrozziere, strofinacci puliti, morsetti per cornici(comunque non indispensabili) e tanta pazienza. Dopo aver provato e suddiviso i pezzi si passa alla pulizia e allo degrassaggio dei vetri che devono essere incollati. Il silicone è un collante molecolare e per essere sicuri che l'incollaggio fra due vetri sia solido e sicuro è di basilare importanza pulire a fondo le due parti da incollare. A questo scopo ci dà un grosso aiuto l'acetone che oltre a pulire sgrassa le superfici del vetro, con uno strofinaccio imbevuto di acetone si pulisce diverse volte il vetro da incollare poi dopo alcuni minuti si toglie il leggero strato opaco che si è venuto a creare, dove abbiamo passato l'acetone, con un panno o un foglio di carta puliti. Senza toccare assolutamente con i polpastrelli delle mani le superfici pulite si potranno posizionare i vetri e incollarli con il silicone. Se
useremo tutta la nostra attenzione a non sporcare i vetri saremo sicuri
che la nostra vasca potrà durare per moltissimi anni. Se
si hanno a disposizione dei morsetti da corniciaio si possono posizionare
i vetri già in squadro facendo attenzione a lasciare tra un vetro e
l'altro uno spessore di un millimetro ,quando tutto sarà posizionato
giustamente con il silicone si incolleranno i vetri facendo attenzione di
non lasciare bolle d'aria tra i due vetri. Questo metodo può sembrare più
difficile ma con un poco più di pratica ci permetterà di ottenere
risultati veramente sorprendenti. Appena
incollati i due vetri, con un dito inumidito in una soluzione di sapone,
si liscerà la parte interna facendo in modo di rendere uniforme il
silicone in eccesso, poi con una lametta da barba si toglierà il silicone
in eccesso. Questa
manovra si deve fare in tempo brevissimo prima cioè che il silicone
incominci ad indurirsi per non avere problemi. Appena
si sarà finito di lisciare il
silicone con la carta da
carrozziere si fermeranno gli angoli dell'acquario appena incollati
facendo in modo che non abbiano la possibilità di muoversi ed andare
fuori squadro vanificando il nostro lavoro. Passate ventiquattro ore si
potrà togliere la carta da carrozziere e si effettueranno le ultime opere
di pulizia eventualmente necessarie. Ora
si deve pensare a come
filtrare l'acqua e a ripulirla dai vari composti organici prodotti dai pesci. Ci
sono diversi tipi di filtri adatti a far ciò bisogna solo scegliere il
modello che più si adatta alle nostre esigenze. Il
più comune ed usato in Italia è il filtro interno che viene a far parte
integrale della vasca essendo costruito all'interno di essa chiudendo di
regola un lato stretto di quest'ultima con una parete
in cui sono praticati i fori di aspirazione e di uscita dell'acqua
da filtrare. In
questa specie di scatola che si viene a formare nella vasca con dei vetri di separazione si creano in essa
dei vani intercomunicanti tra di loro dove l'acqua sarà costretta ad
attraversare dei materiali filtranti prima di essere rispedita da una
pompa sommersa in vasca. Ci
sono in commercio altri tipi di filtro la cui messa in opera è
decisamente più facile, si tratta di filtri motorizzati interni od
esterni. I
filtri interni sono contenitori di materiale plastico sulla cui sommità
è situata una pompa immersa che aspirando acqua dall'interno del filtro,
formato quasi sempre da una spugna sintetica, fà si che le particelle di
sporco vengano trattenute in essa. Chiaramente come filtro meccanico
questo tipo di filtro è quanto di meglio ci sia oggigiorno sul mercato,
purtroppo la sua azione biologica è quasi inesistente a causa della
velocità di scorrimento dell'acqua che non permette ai batteri
nitrificanti di insediarsi nella spugna. Anche i frequenti lavaggi di
quest'ultima tolgono i pochi batteri insediatisi in essa. I
filtri interni a mio modesto parere sono validi per vaschette di venti -
trenta litri massimo, per vasche di capacità superiori sono sicuramente
da preferire i filtri esterni. Questi filtri sono contenitori ermetici,
con una capacità di diversi litri, che posizionati all'esterno della
vasca prelevano dalla detta, attraverso un tubo di aspirazione,
l'acqua da filtrare che viene purificata e filtrata da diversi
materiali contenuti in cestelli all'interno del filtro. Questi
cestelli danno la possibilità di tenere separati e divisi i diversi
materiali e in fase di lavaggio risciacquare solo i filtri
meccanici(carbone, lana di perlon, ecc.) mentre il filtraggio biologico (canolicchi,
biosfere) non viene toccato lasciando così intatte le colonie batteriche
che vi si sono formate. Per
rendere più agevole la pulizia di detti filtri la case costruttrici li
hanno dotati di rubinetti che intercettano il flusso di acqua, dando così
la possibilità di intervenire all'interno di essi senza dover sempre
vuotare il tubo di aspirazione che viene dalla vasca, avendo così
l'opportunità di fare ripartire il filtro senza difficoltà dopo la
pulizia. Inoltre
sono dotati di pompe silenziosissime, a basso consumo, con una grossa
portata di litri/ora. L'unico
difetto, a mio modesto parere, è di essere abbastanza antiestetici e di
rendere perciò necessario il loro occultamento in mobiletti con ante. Per
vasche da riproduzione si può ancora adoperare il filtro sottosabbia che
per diversi decenni è stato l'unico sistema di filtraggio disponibile.
Questo filtro sfrutta la capacità della sabbia di fondo di filtrare tutti
i residui organici, come può avvenire tutto questo? Sul
fondo della vasca si stendono delle grigliette di materiale plastico che
creano un'intercapedine tra il fondo della vasca e la sabbia soprastante.
Attraverso un tubo, collegato saldamente con le griglie si crea una
depressione aspirando l'acqua, con una pompa o un insufflatore ad aria,
questo richiama altra acqua che attraversando
lo strato di ghiaietto del fondo si pulisce lasciando tutti i
detriti e lo sporco intrappolati nella ghiaia stessa. Si
può ben capire perché ho affermato che questo tipo di filtraggio sia
consigliato in vasche da riproduzione, in dette vasche difficilmente ci
saranno piante e se presenti saranno comunque tutte galleggianti o
piantate in vasetti Negli
ultimi anni sono apparsi sul mercato acquariofilo i filtri percolatori o
semiumidi che hanno totalmente cambiato il sistema di filtraggio di grosse
vasche.Questo tipo di filtri permettono di sfruttare ampie superfici di
filtraggio, inoltre attraverso la percolazione immettono nell'acqua da
filtrare un altissimo tasso d'ossigenazione permettendo così ai batteri
aerobi di colonizzare perfettamente il substrato filtrante. Vediamo
ora come lavorano questi filtri. L'acqua
da filtrare viene prelevata dall'acquario attraverso una scatola che
permette di prelevare un settanta per cento dal fondo e il rimanente
trenta per cento dalla superficie per ottimizzare il filtraggio. Mediante
un tubo l'acqua viene fatta
cadere in un contenitore che suddivide il flusso in tanti altri che
cadendo sul materiale di
supporto per i batteri lo bagnano completamente ricreando una cascata
artificiale. Sul materiale, dopo tre quattro mesi, si creano delle colonie
batteriche di grosse dimensioni per l'alto tasso d'ossigeno che è
presente nel filtro. L'acqua percolata viene raccolta in una vasca
sottostante, viene filtrata meccanicamente attraverso un filtro a foglie e
a carbone dopodiché viene riportato in vasca da potenti pompe
centrifughe. Per
riuscire a far funzionare tutto perfettamente si devono ricreare dei
livelli ben precisi e niente deve essere affidato al caso se non con il
grosso rischio di allagamenti. La
cosa più importante se si vuole installare un filtro percolatore è la
presenza di uno scarico nei pressi del filtro per poter allacciare tutti i
troppo pieno che daranno sicurezza all'impianto. Infatti in mancanza di
elettricità e per il blocco delle pompe il troppo pieno consentirà di
smaltire senza conseguenze eventuali
ondate di piena che dalla vasca si possono riversare nel filtro
percolatore. Nel
filtro stesso, dopo il filtro a foglie, dovranno trovare posto anche gli
interruttori a galleggiante che rabboccano l'acqua evaporata e che
interrompono l'alimentazione alle pompe di ricircolo in caso di un
abbassamento troppo marcato del livello dell'acqua nel filtro. A
mio modesto parere l'unico difetto che posso riscontrare in questo filtro
è la rumorosità confrontata a quella di tutti gli altri fino ad ora
esaminati, d'altro canto è sicuramente il più efficace come quantità di
materia organica trasformata. Da non sottovalutare inoltre il prezzo non
proprio basso di tutti gli accessori che servono per il suo funzionamento.
Questo tipo di filtro mi sento di raccomandarlo solo per vasche di
notevoli dimensioni in cui il filtraggio tradizionale incontrerebbe
notevoli difficoltà per il volume dei filtri da impiegare. Il
filtro percolatore si può costruire con diversi materiale anche se il più
economico resta il vetro. In un prossimo articolo vedremo come costruirne
uno. Dopo
aver istallato il filtro da noi scelto nel nostro acquario passiamo ora a
vedere di illuminare la vasca. Anche
per l'illuminazione possiamo scegliere diverse soluzioni: lampade
ad incandescenza (ormai superate) lampade
al neon proiettori
a vapori di mercurio HQL (per acqua dolce) proiettori
a ioduri metallici HQI (per vasche marine) proiettori
a vapori di sodio NAV (per vasche di invertebrati) L'illuminazione
con lampade al neon è la più comune e ci permette di ottenere già degli
ottimi risultati senza dover spremere più di tanto il portafoglio. In
commercio esistono lampade che coprono quasi tutte le lunghezze d'onda
della luce, possiamo così trovare lampade che vivacizzano i colori,
lampade che stimolano la crescita delle piante, lampade attiniche che
accentuano la fluorescenza degli invertebrati, lampade ai trifosfori e tra
non molto ai pentafosfori che mantenendo lo stesso consumo hanno rese
luminose altissime. Dopo
aver scelto il tipo di lampada che più si adatta alle nostre esigenze
andiamo a vedere come istallare le lampade nell'acquario. Quest'ultime
possono venire appoggiate su
appositi vetri di rinforzo che noi abbiamo opportunamente posizionato ai
lati della vasca oppure attaccate direttamente al coperchio. Per riuscire
ad isolare elettricamente i poli di alimentazione dei neon si trovano
apposite cuffie di materiale plastico o siliconico, decisamente da
preferire queste ultime, Gli
altri tipi di illuminazione richiedono tipi di vasche particolari: vasche
scoperte o vasche incassate. Continuiamo
la costruzione della nostra vasca che adesso e arrivata alla creazione di
uno scomparto semistagno dove verranno effettuati i vari collegamenti
elettrici e dove troveranno posto i gruppi d'accensione, timer, ecc. Guardando
frontalmente la vasca, dopo aver posizionato il filtro, dobbiamo prendere
le misure per far tagliare i vetri di rinforzo e i supporti per i neon che
dovremo incollare in seguito. Per primi misuriamo i rinforzi laterali che
saranno della stessa profondità del vetro di fondo e dei vetri laterali.
La larghezza varierà dai cinque ai dieci/dodici centimetri e verranno
opportunamente incollati a sette/dieci centimetri dal bordo superiore
dell'acquario, il primo esattamente sul lato libero dell'acquario l'altro
a filo della fine della parete laterale del filtro. Incollati
questi due rinforzi dovremo preparare la scatola portaoggetti che sarà
posizionate nella parte posteriore della vasca e sarà sostenuta dai due
vetri testé incollati. La larghezza della scatola oscilla dai dieci ai
quindici centimetri e il vetro laterale
dovrà essere allo stesso livello dei vetri della vasca. Ormai la
costruzione della vasca volge al termine dovremo solo pensare al coperchio
della vasca che potrà essere realizzato in un pezzo unico o in diversi
pezzi, questa soluzione è la più . I coperchi verranno sostenuti con
strisce di vetro incollate sui bordi interni della vasca. Infine
con del PVC adesivo si copriranno il vano portaoggetti, il vano
portalampada e il filtro sino ad ottenere una vasca che non avrà nulla da
invidiare a quelle in commercio. Dopodiché
si sceglierà come allestire la vasca, quali tipi di pesci e di piante
immettere. Se
comunque non possedete una discreta manualità e non volete rischiare
allagamenti indesiderati, il mercato vi offre una ampia scelta di vasche
complete a prezzi ormai
competitivi con il fai da te.
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