Tecnica di Renato Zamboni |
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I
pesci che vivono in natura si sono adeguati, nel corso dei secoli, come
tutti gli altri esseri viventi, a determinati modi d'alimentazione e ai
vari tipi di mangimi abbondanti nel loro ambiente. In cattività invece
difficilmente i pesci potrebbero trovare alimenti sufficienti per
sopravvivere. La
bravura dell’acquariofilo consiste nel trovare una sana e giusta
alimentazione per i propri ospiti. In questo caso non si tratta di offrire
un certo mangime di qualità ma di soddisfarne i bisogni alimentari
peculiari. Ormai
la quasi totalità delle razze disponibili sul mercato provengono da
allevamenti ma hanno mantenuto la maggior parte di abitudini di vita
sviluppate in natura. In
natura troviamo pesci che hanno la bocca posizionata sulla parte superiore
del muso (dorsale), altri con bocca in posizione terminale, altri ancora
nella parte inferiore. Ci sono bocche adatte per brucare alghe, bocche per
raschiare alghe patinose ed incrostanti, bocche dotate di denti molto
aguzzi per predare, altre con grossi denti piatti per triturare. Le
zone di provenienza, come ho detto in precedenza, hanno condizionato le
abitudini alimentari e di vita dei pesci in esse presenti, possiamo
infatti riconoscere le diverse zone di provenienza dei pesci osservandone
le loro caratteristiche morfologiche e le abitudini alimentari. Riguardo
all'alimentazione i pesci si possono suddividere in tre categorie
vegetariani, onnivori, carnivori. La
prima categoria comprende tutte le specie che si alimentano esclusivamente
di sostanze vegetali. Presenta bocche estremamente specializzate atte a
brucare, raschiare triturare sostanze vegetali. Possiedono
un apparato digerente lungo e complesso che necessita di cibi ricchi di
fibre e di carboidrati che mantengono attivi i processi digestivi.
Presentano un tempo di digestione rapido con una capacità d'assorbimento
modesta ed un'efficienza digestiva del 40 - 50%. La
seconda categoria comprende le specie che si alimentano di cibi di vario
tipo. Presentano bocche disposte sull'apice del muso non particolarmente
specializzate infatti si nutrono di fibre vegetali, plancton e non
disdegnano di predare qualche piccolo avannotto. Il
tempo digestivo è medio, la capacità d'assorbimento è buona,
l'efficienza digestiva varia dal 60 al 80% l’apparato digerente di media
lunghezza. La
terza categoria comprende le specie che si alimentano di cibi di origine
animale, presentano una bocca molto spaziosa, molto ricca di denti
affilati e di mascelle molto forti adatte ad afferrare e a trattenere le
prede. Hanno
un tempo di digestione lento, una capacità d'assorbimento elevata,
un'efficienza digestiva del 70 - 90% e l’apparato digerente corto. Questo
spiega perché i pesci prettamente carnivori possono essere nutriti con
prede 1-2 volte la settimana mentre pesci prevalentemente vegetariani
debbono alimentarsi continuamente. E'
inoltre interessante ricordare che a seconda del regime alimentare
adottato, i pesci possono in parte modificare il loro apparato digerente,
adattandosi ad alimenti diversi da quelli specifici per la loro dieta
incorrendo in seguito a squilibri e carenze causate da difficoltà
digestive. Perciò
è necessario disporre di mangimi specifici per pesci che richiedono diete
particolari. Solo
una trentina di anni fa l'acquariofilo aveva a disposizione solo cibi vivi
che venivano catturati in natura con l'ausilio di reti e setacci. I pesci
accettavano molto volentieri questi mangimi ma vi erano seri pericoli
d'immettere malattie e parassiti negli acquari. Vi era inoltre l'effettiva
difficoltà di trovare detti mangimi nei periodi invernali. Quelli
disponibili erano pochi e il loro prezzo diventava spesso insostenibile
per le tasche degli acquariofili, inoltre non erano vari come quelli
tropicali e non vi era possibilità d'effettuare un'alimentazione
bilanciata. Poi
fortunatamente incominciarono ad essere prodotti i primi mangimi
artificiali che con il passare del tempo e ai continui studi effettuati
progredirono sempre più fino ad arrivare ai giorni nostri dove è
possibile mantenere in condizioni ottimali quasi tutte le specie ittiche
esclusivamente con mangimi artificiali. I
mangimi artificiali devono rispondere a determinate caratteristiche
organolettiche quali il sapore l'odore e una forma adatta alle varie
specie. Alcune
sostanze base vengono prodotte nel corpo stesso mediante il processo di
metabolizzazione. Molte vitamine non vengono prodotte e quindi devono
essere aggiunte. Altre sostanze sono nocive se la loro concentrazione è
troppo elevata mentre se è scarsa possono insorgere problemi dovuti alla
loro carenza. Le
proteine sono uno degli elementi base più importanti
nell'alimentazione di tutti i pesci, esse sono necessarie alla crescita e
ad alcuni processi metabolici. I
grassi procurano ai pesci energie di pronto intervento. Svolgono un
ruolo fondamentale per il metabolismo perché contengono i preziosi acidi
grassi essenziali. Sono necessari alla vita dei pesci anche per
l'utilizzazione di determinate vitamine. Le
ceneri sotto forma di fibre sono molto importanti per
un'alimentazione bilanciata. Non hanno nessun valore nutritivo ma
favoriscono la digestione. I
carboidrati svolgono un ruolo importante perché procurano energia
e fungono da riserva. I pesci carnivori hanno bisogno di carboidrati
diversi da quelli necessari agli erbivori. Le
numerose vitamine hanno molteplici funzioni per il corpo e sono
assolutamente
necessarie alla vita. Se mancano determinate vitamine, insorgono gravi
malattie spesso incurabili. Ai
pesci occorrono molti minerali e microelementi per il loro
metabolismo, per esempio per la formazione delle ossa o per il trasporto
dell'ossigeno nel sangue. I
pesci onnivori hanno bisogno nella loro alimentazione di un contenuto
proteico del 45 % mentre gli erbivori ne richiedono parecchio meno e cioè
circa il 30-35 % (solo se vengono usate sostanze proteiche vegetali quali
la soia il contenuto proteico per gli erbivori può raggiungere il 40 %. Il
contenuto di grassi dovrebbe aggirarsi intorno al 5 % per i pesci onnivori
ed intorno al 3% per gli erbivori. Il
contenuto in fibre dovrebbe aggirarsi per gli erbivori intorno al 3-5% e
per gli onnivori intorno al 2%. Dopo
aver visto le esigenze alimentari dei nostri pesci si può concludere che
la somministrazione di cibi vari e di ottima qualità è la premessa per
avere degli ottimi successi nel mantenimento dei nostri amici pesci. I
giovani pesci dovrebbero essere alimentare almeno 3-4 volte al giorno con
una quantità di cibo che deve essere consumata in 2 - 3 minuti al
massimo. I
pesci adulti hanno un bisogno alimentare minore e può essere più che
sufficiente una somministrazione di cibo al giorno. La
somministrazione del cibo dovrebbe avvenire 4 ore prima dello spegnimento
delle luci per dar modo ai pesci di digerire. Acquistate
mangime per pesci in scatole sotto vuoto e di grandezza tale da venire
consumato in due tre mesi, sarete così sicuri di offrire ai vostri amici
un mangime sempre di alta qualità e sempre fresco. In
commercio si possono trovare mangimi in scaglie, in pellets, in granuli,
in pastiglie, liofilizzati, congelati. I
mangimi in scaglie sono quelli più
usati, contengono tutte le sostanze alimentari vegetali ed animali, sono
di diverse taglie e adatti alla quasi totalità dei pesci. Non sono
facilmente dosabili in quanto in pochissimo spazio trovano posto un gran
numero di scaglie. Per l’acquariofilo principiante questo è abbastanza
problematico in quanto non riesce a capire in effetti quanto cibo stia per
somministrare. Questo
tipo di mangime inoltre ha la tendenza a galleggiare e resta in superficie
a lungo impedendo o quasi ai pesci che stazionano sul fondo
d’alimentarsi. Per far raggiungere delle scaglie di cibo anche
alla base dell’acquario si devono somministrare dosi più massicce con
il pericolo di innalzare l’inquinamento. Ultimamente si stanno sempre più
diffondendo tipi di mangime in granuli e in pellets. Questi tipi di
mangimi rispetto a quelli tradizionali in scaglie si dosano più
facilmente riducendo di conseguenza l’inquinamento, con sofisticate
lavorazioni le sostanze nutritive vengono microincapsulate
impedendo alle stesse di disperdersi nell’ambiente e con l'uso di
mangiatoie automatiche la loro distribuzione si rivela molto più facile
in quanto difficilmente si raggrumano e la quantità somministrata è
sempre la stessa. Certamente questo tipo di mangime abbisogna di un certo
tempo perché venga accettato da tutti i pesci che si devono abituare alla
nuova forma e al fatto che in un primo momento sicuramente è molto più
coriaceo da masticare delle scaglie. Il
mangime pellettato ha come caratteristica principale il fatto di poter
essere preparato in diverse pezzature che ci permettono di alimentare
adeguatamente anche grossi pesci , cosa che con le scaglie sarebbe molto
difficoltoso. I
mangimi in pastiglie sono molto adatti per alimentare i pesci di fondo.
Questi pesci sono nella maggior parte notturni e difficilmente durante il
giorno sono attivi, quei pochi che si abituano hanno il problema di
raggiungere il cibo prima che questo sia finito in quanto tutti gli altri
pesci della vasca sono molto più veloci nell’alimentarsi. Con alcune
pastiglie, quando la luce nell’acquario si spegne, saremo sicuri
d’alimentare in maniera ottimale i nostri amici senza che essi siano
costretti a battagliare con gli altri ospiti. Esistono vari tipi di
mangimi in pastiglie contenenti sostanze vegetali e animali, integrati con
vitamine e sostanze studiate appositamente per questo popolo della notte. Un
altro tipo di mangime che da qualche decennio ha incominciato ad essere
sul mercato e che sta prendendo piede è quello liofilizzato. Per decenni
l’unica fonte di cibo per i pesci d’acquario era costituita
dai mangimi vivi che venivano catturati in canali e in stagni e che
venivano letteralmente divorati in grandi quantità dai pesci. Questi
mangimi sono da considerarsi stagionali in quanto sono presenti in grosse
quantità solo nel periodo primaverile ed estivo. Conservarli vivi per gli
altri periodi dell'anno però presenta un problema quasi insormontabile.
Con il processo di liofilizzazione si riescono ad ottenere vari tipi di
mangime che pur mantenendo la forma e l’aspetto del mangime naturale non
presentano il pericolo di introdurre malattie o parassiti in quanto nella
preparazione del mangime il prodotto viene sterilizzato
con il caldo ( vapore) e con il freddo ( congelazione) ed inoltre
si possono conservare per alcuni anni. Infine
sul mercato troviamo anche i mangimi congelati, i più naturali in
assoluto, molto appetibili ai pesci ci aiutano nei casi di pesci difficili
che non si vogliono assolutamente alimentare. Cosa molto importante è la
provenienza di questi mangimi perché il congelamento non distrugge tutti
i parassiti e tanto meno le sostanze inquinanti che possono essere
all’interno di questi organismi. Si deve diffidare di partite di mangimi
di dubbia provenienza e di scarso prezzo. La catena del freddo non si deve
mai interrompere perché se ciò accadesse nei mangimi potrebbero formarsi
delle tossine letali per i nostri pesci. Anche somministrare tipi di
mangimi congelati non adatti per certi pesci
potrebbe comportare seri problemi ai nostri ospiti, ad esempio se
somministriamo delle larve di zanzara rosse a pesci marini nella maggior
parte dei casi non verranno digerite perché mancano gli enzimi adatti a
scioglierle, noi ce ne possiamo accorgere osservando le feci dei pesci che
contengono larve di zanzare ancore integre. Ultimamente
molti acquariofili hanno la tendenza a prepararsi da se i mangimi per i
loro pesci. Questa operazione dovrebbe essere fatta solo da coloro che
sono veramente esperti perché l'uso di sostanze non perfettamente
sperimentate può arrecare danni irreparabili ai nostri ospiti. Se proprio
ritenete indispensabile fare i cuochi il consiglio é quello di usare solo
ricette già usate e sperimentate. Scegliendo
i mangimi giusti e più adatti alle specie presenti nel nostro acquario
possiamo garantire ai nostri pesci una alimentazione completa, bilanciata
ed adatta a mantenerli sani e vispi invogliandoli alla riproduzione.
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