Riproduzioni
di Andrea Margutti |
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Premessa In questo articolo troverete riportate esclusivamente
delle mie esperienze personali, le quali non sono supportate da prove
scientifiche e quindi devono essere
considerate suscettibili di variazioni. Grazie
anche all’aiuto di alcuni cari amici, è stata una piacevole
soddisfazione vedere nascere e crescere questi crostacei. Ringrazio in
particolare l’Associazione Ferrarese Acquariofilia ed Erpetologia per
avermi dato l’opportunità di conoscere molti appassionati, ora anche
amici, che con le loro esperienze in vari
campi hanno contribuito al mio successo.
Comportamento in acquario
Ho acquistato dal
mio negoziante di fiducia 15 esemplari che, appena introdotti nella
vasca, si sono intrufolati nella vegetazione. Dopo un primo
ambientamento questi gamberetti hanno cominciato a gironzolare per la
vasca noncuranti degli altri ospiti. Ho potuto inoltre verificare la
loro grande qualità nel combattere le famigerate alghe rosse, che
proliferano nella mia vasca. Di fatto questi simpatici gamberetti si
divertono a mangiarle. La conferma indiscutibile di ciò e’ venuta
osservandoli mentre strappano queste fameliche alghe con le loro piccole
chele e le mangiano giorno e notte.
Inoltre, cosa peraltro abbastanza simpatica, si può notare il
tubo digerente del gamberetto cambiare colore con il variare del cibo di
cui si nutre. Dopo un paio di mesi dall’acquisto, in occasione
della visita di un amico, comparve la prima Caridina piena di uova, una
miriade di piccolissime palline grigio-oliva nella parte bassa
posteriore del corpo tra le appendici natatorie. Dopo aver
osservato il gruppetto di ospiti, ho potuto notare che i maschi hanno
una dimensione inferiore rispetto alle femmine, e al momento
dell’accoppiamento cominciano a correre per la vasca. Gli esemplari da
me acquistati erano 6 femmine e 9 maschi, i quali si mobilitano tutti
per l’accoppiamento nel momento in cui vi è una femmina pronta per la
fecondazione. Prima che avvenga l’accoppiamento la femmina è
abbastanza statica e
occupata in una frenetica operazione di pulizia delle appendici
natatorie. Inoltre, guardando attentamente, si potrà scorgere
una macchia scura sulla parte superiore della schiena. Da notare che possono esserci anche 2-3 maschi
assieme sopra la femmina per fecondarla. Di norma ho sempre
notato queste operazioni verso sera. Solitamente il giorno dopo
ritrovavo la femmina con le uova sotto le appendici natatorie. L’allevamento Ho inserito questi gamberetti
in una vasca di comunità da 90 litri. I parametri
dell’acqua di circa 500 ms/cm,
Gh 10, Kh 8, nitrati 30 mg/litro ed una temperatura di circa 25-26 gradi,
a mio avviso sono poco rilevanti, come poco rilevanti sono gli
inquilini, basta che non siano di dimensioni notevoli. In questa vasca c’era una certa crescita di alghe,
ridottasi grazie all’inserimento dei gamberetti. Inoltre ho potuto
notare che questi gamberetti sopportano
poco la carenza di ossigeno.
La riproduzione Le femmine trattengono le uova per circa 25-30
giorni, aerandole con le appendici natatorie. In natura questi
gamberetti, nel momento della deposizione, si portano verso gli estuari
dei fiumi. Qui si schiudono le uova e le larve finiscono nelle zone
degli estuari in cui vi è un’acqua salmastra. Per ricreare tali
condizioni io catturo le femmine piene di uova e le trasferisco in una
vaschetta di una decina di litri in cui inserisco un ciuffetto di
muschio di giava, utile come riparo per la femmina. In tale vaschetta
utilizzo la stessa acqua della vasca di comunità, applico una
leggerissima filtrazione e attendo che avvenga la deposizione, in media
dopo 25-30 giorni dalla fecondazione. Catturo la femmina dopo che questa
ha liberato le uova e la riporto nella vasca
iniziale. Una volta mi è capitato di vedere la stessa femmina, il
giorno dopo la deposizione, avere 2-3 maschi che la corteggiavano ed il
giorno seguente aveva nuovamente le uova. Attualmente questa operazione
l ’hanno fatta 2 volte di seguito, poi hanno avuto un periodo di pausa
di 10-15 giorni per poi ricominciare con la solita sequenza. Per avere
degli esemplari belli sani e sempre pronti alla deposizione è
consigliabile offrire loro cibi di tutti i tipi, oltre alle alghe. Tornando alla vaschetta di riproduzione, una volta
tolta la femmina, utilizzo un tubino per aerazione per sifonare i
piccolissimi gamberetti e li trasferisco in un contenitore di
circa un litro con una leggera aerazione. Solitamente non tutte le uova
si schiudono, prelevo
le uova che giacciono sul fondo e le metto in un piccolo contenitore con
acqua dolce, lì le uova continuano a schiudersi per molti giorni, e così
facendo si potranno raccogliere ancora decine di gamberetti. Tornando
alla vaschetta in cui ho trasferito i gamberetti, ho preparato
un’acqua leggermente salata, miscelando acqua di rubinetto ( 450 ms/cm)
con sale marino e portando il tutto ad una densità di circa 1012. Come
illuminazione utilizzo una luce non troppo forte e creo delle zone di
ombra nella vaschetta. Facendo cambi acqua in giorni alterni circa del
90% e aumentando le
dimensioni della vaschetta in proporzione alla crescita dei gamberetti, si ottengono dei gamberetti di circa 0,5 centimetri
nell’arco di un mese. A questo punto si comincia ad
abbassare la salinità portandola ai valori desiderati in modo graduale.
Cosa molto importante è tenere sotto controllo la proliferazione
batterica, molto pericolosa specie nel momento in cui i piccoli
crostacei fanno la muta. Per ciò che ho potuto constatare in questa
fase sono molto sensibili ad attacchi batterici, inoltre i residui delle
mute contribuiscono ad aumentare il rischio di inquinamento. Questi
piccolissimi gamberetti (da notare che le uova sono di dimensioni
veramente minime, meno di un millimetro), sono dei divoratori
insaziabili, quindi bisogna offrire loro già dai primi giorni di vita
una dieta adeguata. Come nutrimento si può dare loro una cultura di
alghe verdi ed in seguito, quando saranno più grandi, si offriranno
loro mangimi vari finemente sminuzzati. Non si può definire una
riproduzione alla portata di tutti, ma, con un po’ di pazienza e con
un po’ di esperienza, si possono ottenere dei buoni risultati.
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Vasca in cui sono state inserite le Caridine
Maschio adulto Femmina
nella fase di pre-fecondazione intenta nella pulizia delle appendici
natatorie. Maschio
e femmina in fase di fecondazione. Il maschio è sopra. Fecondazione con più maschi
Femmina
con le uova sotto le appendici natatorie dopo essere state fecondate. Primo piano di femmina con uova Grappolo
di uova staccatasi dalla femmina non ancora schiuse.
Uova fecondate da 48 ore Uova di 25 giorni dalla fecondazione Uova prima della schiusa Larva appena schiusa Larva dopo 10 giorni Caridina di 45 giorni |