Le schede dei pesci

Gambusia affinis (Baird e Girard ,1853)  - Gambusia holbrooki (Girard,1859)

di Diego Montanari 

Queste due specie sono state a lungo considerate come sottospecie di Gambusia affinis, e solo recentemente sono state riconosciute come specie distinte G.affinis e G.holbrooki.(Wooten et al.1988; Rauchenberger 1989a; Robins et al.1991a). A complicare i problemi di identificazione , prima di questa divisione tassonomica, in molte zone sono state introdotte entrambe le forme e ora non è possibile identificare con esattezza se gli esemplari introdotti appartenevano ad una specie o all’altra.

 

Femmina di Gambusia holbrooki “Manzolino MS/2003” . Foto di Keith Pearson

Maschio di Gambusia affinis . Foto di Johnny Jensen

 

Le specie sono native della zona est - meridionale degli Stati Uniti , dal sud del New Jersey fino al Messico lungo la costa Atlantica, lungo il bacino del fiume Mississippi , dall’Indiana all’Illinois fino al Golfo del Messico.

G.holbrooki occupa (originariamente) la zona più meridionale dal Golfo ai drenaggi a sud –  ovest dell’Alabama, mentre G. affinis è nativa di tutte le altre zone sopra citate. (Rauchenberger 1989a; Page and Burr 1991). Nelle popolazioni di G.holbrooki si può notare nei maschi la tendenza a forme melaniche. Da un estratto dell'articolo di John Dawes "Il mio pesce preferito - la Gambusia" pubblicato su Aquarium 6/94 (originariamente pubblicato su "Aquarist & Pondkeeper"): "Osservazioni: i maschi di Gambusia holbrooki mostrano una tendenza al melanismo (possono presentare macchie nere o sono totalmente neri)."

Gli esemplari in questa forma presentano macchie diffuse su tutto il corpo e le pinne, fino a coprire un’area anche molto vasta ed essere quasi del tutto neri. Parlando con il Dr. Robert J.Goldstein (che ho avuto l’onore di incontrare nel 2001 a Roma durante una vacanza), ho appresso che , dalle sue osservazioni (è un noto esperto di fauna indigena del Nord-America -oltre ad avere una vasta conoscenza di tantissime altre specie del mondo - ricordo il suo libro American Aquarium Fishes) in natura questa forma la si ritrova statisticamente solo circa per 1 esemplare ogni 1000. Attualmente la forma melanica è comunque diffusa nell’hobby dopo che esemplari naturali catturati sono stati selezionati e i caratteri stabilizzati.

 


Mappa tratta dal sito della NAS (Nonindigenous Aquatic Species) di cui potete trovare il link a fondo pagina. Rappresenta le zone native di Gambusia affinis e holbrooki

 

Nel corso degli anni, la Gambusia ha colonizzato varie altre parti del mondo , essendo tuttora presente in tutti i continenti dove è stata introdotta per combattere biologicamente le zanzare del genere Anopheles grande piaga di alcune zone malariche. In Europa è stata dapprima introdotta in Spagna nel 1921, quindi in Francia , Jugoslavia, Albania, Grecia e nei rimanenti paesi balcanici fino alla Russia.

Nel 1922, venne introdotta in Italia nell’Agro Romano su consiglio dello zoologo G.B.Grassi per combattere le zanzare così come avvenuto nelle altre parti del mondo. L’impiego della gambusia nella lotta biologica si è andato poi diffondendo in Italia anche su consiglio di aziende sanitarieo  altre strutture di pubblica utilità.

Personalmente ho raccolto alcune Gambusie holbrooki durante qualche esplorazione di stagni e corsi d’acqua vicino casa o mentre ero fuori in vacanza.

Abbondante in tutte le zone che ho visitato, le ho ritrovate in acque dolci e salmastre (fino a 1,015 g/l) , nel primo caso nella provincia di Modena dove abito e lungo il corso del fiume Magra in Liguria, in acqua salmastra nei canali delle Saline di Cervia assieme ad Aphanius fasciatus, che però ho ritrovato anche a salinità maggiori (1,035) mal tollerate dalle Gambusia.

Distribuzione di Gambusia affinis e/o holbrooki in Europa. Tratta dal sito www.ittiofauna.org e realizzata dal Dr. Stefano Porcellotti.

Preferisce acque stagnanti a fondo melmoso, ricche di vegetazione, sia dolci che salmastre (come riportato sopra) ; resiste bene a carenze di ossigeno ed alle temperature elevate; ha in ciò un record di resistenza potendo vivere anche in acque termali fino ai 40°C - 45 °C.  Durante l’inverno , per esperienza personale, resiste molto bene anche ad acque con la superficie ghiacciata e nei corsi d’acqua dove è presente tende ad immergersi nel fondale fangoso per proteggersi dall’abbassamento della temperatura.

Sviluppa popolazioni abbondanti, che spesso subiscono perdite assai rilevanti durante le secche estive dei molti piccoli canali che rappresentano uno degli habitat ai quali si sono meglio adattate. È molto importante nel sostegno alimentare degli Ardeidi (Tarabusi, Garzette), mentre  può limitare la diffusione di altre piccole specie come il Nono (Aphanius fasciatus) assai meno competitivo rispetto ad un ovoviviparo. E’ altresì una minaccia per alcuni anfibi nostrani che si ritrovano danneggiati dalle gambusie che ne predano le uova e i giovanili. Nel futuro si discuterà riguardo i vantaggi/svantaggi dell’introduzione Gambusia e chissà che i consigli di G.B.Grassi non finiscano per essere smentiti dai fatti.

Il maschio è più piccolo della femmina, raggiungendo 3,5 cm contro i 6,5 – 7 della compagna. E’ una specie molto aggressiva che si presta ad essere allevate in vasche monospecifiche o in compagnia di grossi pesci pacifici. I piccoli nati in vasca con gli adulti difficilmente raggiungono lo sviluppo perché predati avidamente. Per la riproduzione si consiglia quindi di intervenire artificialmente per salvarli. La media è di circa 40-50 piccoli per parto (fino a 9 parti all’anno in acquario, meno in natura, solo durante i mesi più caldi da Aprile ad Ottobre) che raggiungono la maturità sessuale in meno di 2 mesi. In natura la loro dieta è composta di moscerini, formiche, insettia cquatici, dafnie e larve.

Coppia di Gambusia holbrooky. Foto di Frank Teigler                 http://www.hippocampus-bildarchiv.de/

Di seguito potete vedere foto di alcuni biotopi dove ho ritrovato Gambusia holbrooki.  

Foto scattate a Manzolino (MO). Gambusia abbondante, nessun altro pesce pescato. Foto di Diego Montanari

Foto scattate sul Lago di S.Anna (MO). Gambusia abbondante sulla riva del lago, altre specie presenti Lepomis Gibbosus (Persico del Sole), Perca fluviatilis (Pesce Persico) , Carpe e Alburnus alburnus alborella (Alborella). Foto di Diego Montanari.  

 Saline.JPG (224324 byte)   Saline2.JPG (722500 byte)

Foto delle Saline di Cervia dove Gambusia è presente assieme ad Aphanius fasciatus (Nono) e Latterino (Atherina boyeri).

NAS (Nonindigenous Aquatic Species)    http://nas.er.usgs.gov/ 

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