Le schede dei pesci

 

ALVAREZ 1963
Gruppo di avanotti di Chapalichtys pardalis

Questa specie di goodeide proviene dal Messico e in particolare dal Tocumbo Park (Riserva di Tocumbo).

Il nome del genere proviene dalla fusione del termine Chapal, dovuto alla Laguna di Chapala  (Il più grande lago naturale del Messico) dove si ritrova la specie Chapalichtys encaustus, e della parola greca ichtys (che significa pesce). Il risultato è Chapalichtys, cioè pesce di Chapal.

Per quanto riguarda il nome della specie, pardalis ( termine greco per leopardato ,indicato per le livree di leopardi e giaguari) , ci indica che questo pesce si presenta con il corpo ricoperto di puntini scuri che richiamano proprio uno dei mammiferi ricordati prima.

Detto questo è facile capire come mai in lingua inglese è spesso conosciuto anche come Leopard goodeid.

Il biotopo nel quale ritroviamo questa specie è come già accennato una grande Laguna con acqua dura e alcalina (condizione questa abbastanza diffusa in molti ambienti del Messico interno ), ne segue che questa specie si adatta molto bene alla tipica acqua di rubinetto che fuoriesce dalla maggior parte delle case degli acquariofili.

La specie non è ristretta alla laguna, ma la si ritrova anche in altri piccoli bacini entro le zone di Jalisco e Michoacán .


Chapalichtys pardalis femmina
. Foto Martin Ravn Tversted  

Chapalichtys pardalis, come anche gli altri goodeidi vivipari , non ha mai parti molto numerosi. Gli avannotti nutriti dalla trofotenia, rimangono più tempo nel ventre materno (rispetto a un pecilidie ovovivipari)  e questo porta ad avere alla nascita dei piccoli che in questa specie arrivano tranquillamente a 1,2-1,5 cm a seconda del numero  e dell’età della madre.

Il massimo per una femmina adulta è di 15-20 avannotti ogni 2 mesi (tanto dura la gestazione). La mia prima esperienza con questi pesci è stata con una femmina che al momento del primo parto era sui 9-10 mesi. Sono nati 6 avannotti ,di circa 1,3 cm, che crescono molto velocemente… sui 5 mesi dovrebbero già raggiungere la maturità sessuale. A differenza di molte specie di goodeidi, non tendono ad attaccare i propri avannotti quindi di norma possono essere lasciati in vasca (se non ci sono altri pesci che possano attaccarli) a crescere con i genitori facilitando la gestione dei nuovi nati.

Dopo ogni parto la femmina deve accoppiarsi nuovamente col maschio perché come è solito tra i goodeidi il maschi non produce pacchetti di sperma che possono essere conservati dalla femmina per più mesi (abbastanza comune questo fatto è invece tra i pecilidi dove una femmina isolata può continuare a produrre avannotti anche per altre 3-4 volte senza essersi accoppiata).

 


Chapalichtys pardalis maschio. Foto Martin Ravn Tversted

A differenza di tanti altri goodeidi che si presentano molto aggressivi in una vasca di comunità (soprattutto con il problema del “fin-nipping” che consiste nella bella abitudine che hanno molte specie di inseguire qualsiasi pesce e sfrangiarne le pinne), i pardalis sono abbastanza adatti a condividere la vasca con altri inquilini che abbiano certo richieste simili. Queste consiste in acqua dura e alcalina , come detto prima, e una temperatura non molto alte… per esperienza personale posso dire che si può anche evitare di introdurre in vasca il riscaldatore se il riscaldamento dell’ambiente (scusate il gioco di parole) nel quale ospitiamo l’acquario non fa scendere ,nei mesi più freddi, la temperatura dell’acqua molto sotto i 18 °C.

Ho letto che gli unici pesci che tendono a prendere un po’ di mira, per ragioni sconosciute, sono i corydoras che stazionano sul fondo. Non posso avvalorare ciò in quanto non ho pulitori in vasca… comunque basta prestare un po’ di attenzione osservando il comportamento dei pesci per evitare sorprese spiacevoli.

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