IBRIDI TRA I PECILIDI, IN NATURA ED IN ACQUARIO

di Diego Montanari

 

Coloro che si trovano ad allevare pecilidi, più o meno comuni, nelle loro vasche, si ritrovano prima o dopo a volersi documentare riguardo le possibilità e le conseguenze di ibridazione tra le varie specie della famiglia. In questo articolo, vorrei cercare di fornire qualche informazione utile sull'argomento, informazioni tratte sia dalla bibliografia riportata, che da esperienze personali e scambio di opinioni con altri appassionati.

L'ibridazione, si presenta più che altro come problema per coloro che si propongono di mantenere (pure) specie o addirittura singole popolazioni selvatiche. Questo è dato dal fatto che spesso si è costretti ad introdurre più di una sola specie per vasca a causa soprattutto della mancanza di spazio per acquari monospecifici. Molto più affascinante ed interessante è il discorso che si può fare per chi mantiene nelle proprie vasche esemplari di selezione, in molti casi ottenuti proprio ibridando specie affini oltre che fissando e selezionando caratteri e mutazioni naturali.

Come regola generale, si può assumere che rappresentanti di generi differenti, possano essere mantenuti in acquario senza pericolo di "interbreeding"tra di loro. Non bisogna poi dimenticare che, anche all'interno di uno stesso genere, esistono abbinamenti che, almeno in alcune popolazioni selvatiche, non portano ad ibridi. Questo perchè le specie preferiscono zone diverse del biotopo (acqua bassa o profonda , acqua calma o in movimento, zone piantumate o meno...) oppure perchè esistono ostacoli di comportamento all'accoppiamento interspecifico (corteggiamenti diversi o livree e forme differenti non riconosciute dall'altro sesso). Quando poi nascono ibridi, sia in natura che in acquario, questi si presentano diversi dalle specie che li hanno generati e di solito vengono mal tollerati perchè non riconosciuti come membri di nessuna delle due popolazioni.

Porto ora alcuni esempi di convivenza in natura, che però non hanno fatto registrare la presenza di ibridi. Le specie sono tutte ascritte al genere Xiphophorus:

- X.helleri (popolazione di Catemaco - da poco descritta come nuova specie X.kallmani) vive nel Lago Catemaco, Mexico assieme a X.milleri senza alcun incrocio presente;

- In altri habitat sono poi registrate coabitazioni tra X.helleri e X.clemenciae o X.helleri e X.variatus;

- X.cortezi, X variatus e X.pygmaeus condividono altresì le stesse acque senza alcun ibrido mai registrato.

Accanto a questi casi, ci sono poi anche situazioni in cui sono rinvenuti ibridi naturali assieme alle due specie che concorrono a formarli (sempre tra gli Xiphophorus) :

- X.helleri con X.alvarezi;

- X.variatus e X.couchianus (l'ibrido che si è sviluppato, si è poi evoluto in una specie a sè stante - X.roseni- località tipo Arroyo Chapuitepec);

- X.variatus con X.xiphidium.

WISCHNAT (vedi bibliografia) riporta che nelle sue personali esperienze, specie prelevate dallo stesso habitat, dove già non si ibridavano, mantengono questa caratteristica anche in vasca (almeno fintanto che rappresentanti di entrambi i sessi siano presenti per ogni specie).

 

Alcuni immagini a supporto del testo. Partendo dalla prima in alto a sinistra e proseguendo in senso orario:

Xiphophorus helleri “Lancetilla”, Xiphophorus milleri, Xiphophorus pygmaeus, Xiphophorus clemenciae, Xiphophorus alvarezi, Xiphophorus couchianus, Xiphophorus cortezi, Xiphophorus variatus “Encino”. Immagini gentilmente concesse da www.xiphophorus.org , Alain Grioche e Andrej Zabawski ( www.akwafoto.pl ).

 

Parlando di ibridi, non si può certo tralasciare il fatto che molti degli esemplari commerciali selezionati, sono frutto di "incroci" tra specie affini, mirati per combinare più caratteristiche proprie di specie diverse, o per creare nuove selezioni. Procederò raggruppando gli esempi in 2 gruppi principali, secondo i più diffusi ovovivipari nelle nostre vasche:

1.Poecilia (Guppy,Molly) e generi affini: (può essere d'aiuto tenere sotto mano questo articolo per la comprensione di quanto segue : http://www.afae.it/pages/tematica/articolipoecilidi/molly.htm )

Parto dicendo che ibridi, per scopi commerciali, in questo gruppo sono stati impiegati più che altro nella "creazione" delle tante varietà di Molly a partire da tre specie principali (P.sphenops, P.latipinna e P.velifera) che incrociati danno prole fertile.

In natura, per quanto riguarda P.sphenops le uniche variazioni di livrea sul fondo grigio, sono costituite da puntinatura o macchie nere e da un accenno di lira nella caudale.

Il popolare Black Molly è stato selezionato da CRECENTY di New Orleans, ottenuto appunto mediante selezione delle forme più scure delle popolazioni di questa specie negli Stati Uniti meridionali.

Sempre nei primi decenni del secolo (anni '30-'40) hanno iniziato la loro diffusione altre forme di molly. Lo stesso CRECENTY e STERNKE partendo dai black molly (P.sphenops) ed incrociandoli con altre specie hanno ottenuto risultati ora molto popolari : Il primo, incrociando le sphenops con P.latipinna ottenne black molly pinne a velo (la dorsale è molto sviluppata in particolare) e selezionò anche varietà con la coda a lira; il secondo ottenne lo stesso risultato accoppiando black molly (P.sphenops) con una particolare popolazione di P.latipinna della Florida che, oltre a trasmettere la dorsale allungata, lasciarono una bordatura gialla sulla stessa, di grande risalto sullo sfondo nero.

Qualche anno più tardi, STERNKE, introdusse sul mercato una varietà estremamente robusta (allora definito Yucatan molly) prodotto di un incrocio tra black molly (P.sphenops) e Poecilia velifera o come più probabilmente si pensa P.petensis (ora Poecilia kykesis) pescate nell'omonima area messicana dello Yucatan. Questi ibridi (con la caratteristica dorsale delle velifera o petensis) sono poi stati impiegati per "allungare" ulteriormente le pinne dei black molly (P.sphenops) creando esemplari di taglia più ridotta ma con dorsali enormi.

Per quanto riguarda il guppy, non si sono rese necessarie ibridazioni, in quanto le infinite combinazioni di colori e di forme delle pinne sono state ottenute selezionando e accentuando caratteri naturali dall'enorme potenziale genetico della specie, o fissando delle mutazioni.

Altri ibridi, sono però stati registrati involontariamente o in seguito a studi, all'interno del genere Poecilia o tra specie di Poecilia e Limia. I nascituri presentano caratteri da entrambi i genitori e sono nella quasi totalità dei casi sterili. In molti casi, gli ibridi sono stati ottenuti con inseminazioni perchè esistono barriere come differenti livree e corteggiamenti che, di norma. prevengono l'accoppiamento.

Tra i maschi ibridi alcuni sviluppano un gonopodio (quasi mai funzionale), mentre gli altri presentano androginia (bisessuali o ermafroditi incompleti quindi sterili). Poca chiarezza c'è riguardo la fertilità delle femmine (spesso sterili).

Casi di ibridi si sono avuti tra molly (P. sphenops,P.latipinna e P.velifera) e guppy, inoltre tra L.nigrofasciata e L.melanogaster, Limia e guppy, P.sphenops e P.chica, P.sphenops e Limia.

Riporto dall'Atlas of Livebearers:

"Nel 1931, RODISCH riportò di ibridi tra guppy ed Heterandria formosa...Dato che è rimasta come unica testimonianza si è scettici verso questa affermazione, così come quelle di incroci tra Poecilia e Xiphophorus".

 

Alcune immagini delle specie citate al punto 1. Partendo dalla prima in alto a sinistra e proseguendo in senso orario :

Poecilia velifera, Poecilia chica, Limia melanogaster, Poecilia sphenops, Heterandria formosa, Limia nigrofasciata. Immagini gentilmente concesse da Andrej Zabawski ( www.akwafoto.pl ), Keith Pearson e Gary Randall.

 

2.Platy e Portaspada (Xiphophorus): (può essere d'aiuto tenere sotto mano questo articolo per la comprensione di quanto segue : http://www.afae.it/pages/tematica/articolipoecilidi/platy.htm )

Le varietà di Xipho conosciute dagli acquariofili sono principalmente frutto di incroci tra le specie X.helleri, X.variatus e X.maculatus. Raramente altre specie sono impiegate nelle selezioni.

Come riporta Lothar WISCHNAT, il fatto che, in un lasso di tempo relativamente breve, si siano sviluppate tante varietà, è prevalentemente imputabile a due fattori

1. Le colorazioni sono state influenzate e fissate mediante l'ibridazione. Certe colorazioni sono addirittura frutto di interbreeding che ha portato alcune varietà a livree costituite da melanomi (vedi forma Berlino).

 2. Gli ibridi all'interno del genere sono solitamente fertili e quindi possono essere incrociati tra di loro esemplari della stessa generazione o attraverso il crossbreeding con una delle specie originali, della quale si vogliano mantenere prevalenti le caratteristiche morfologiche o di colore.

Una fertilità simile a quella degli ibridi tra Xipho, è raramente riscontrabile tra altri ibridi all'interno del regno animale.

Per quanto riguarda le varietà commerciali, si può esaminare come, riportando i dati forniti da i "creatori" o dalle esperienze degli allevatori, siano stati ottenuti gli attuali risultati di colorazioni e forme delle pinne.

La prima modificazione importante delle pinne, si è avuta con i Simpson (dorsale allungata, carattere fissato da Mrs.SIMPSON nella prima metà del secolo) seguiti poi dai coda a lira, i coda a velo e le code a spillo.

Passando poi alle varietà di colore, possiamo anche soffermarci brevemente a spiegare come sono siano state ottenute alcune razze ibridando specie differenti. Riporto i casi sui quali ho più informazioni e che mi sembrano anche i più interessanti, dividendo varietà di portaspada (X.helleri) e platy (X.maculatus e X.variatus):

Portaspada Berlin :

Questa varietà (che esiste dal 1916) mostra numerose macchie nere sul corpo (di base solitamente rossa) e le pinne colorate di nero. La spada nei maschi può essere interamente colorata o mostrare solo delle bordature scure. Sono conosciute tre "vie" principali per arrivare a questo ibrido:

1. X.helleri (livrea selvatica a macchie verdi) x X.helleri rosso

2. X.helleri rosso x X.maculatus a macchie nere

3. X.maculatus rosso x X.helleri a macchie nere (questa strada porta spesso alla formazione di melanomi nella progenie)

Per rafforzare il rosso, Lothar WISCHNAT, riporta i suoi successi ottenuti con esemplari selvatici neri e rossi a macchie o solo rossi pescati nel 1979 rispettivamente a Rìo Playa Vicente e Rìo Ayotac, Veracruz,Mexico.

Portaspada Frankfurt :

Questa varietà (nota dal 1929) presenta una colorazione derivata dagli ibridi ottenuti incrociando un maschio di X.maculatus rosso e una femmina di X. helleri a macchie verdi. Myron GORDON riporta (Tropical Fish Hobbyst del 1956) di un'altra strada possibile che prevede l'accoppiamento di una femmina di X.helleri rossa con un maschio di X.cortezi.

Questa forma (ormai molto rara) non dà progenie pura al 100% e solo circa la metà dei nascituri si presenta con la stessa livrea, gli altri si divideranno assumendo le distinte colorazioni dei genitori.

Portaspada dorato (giallo) :

Non è chiaro se è stato sviluppato da una mutazione di X.helleri, o se sia stato sviluppato fissando il colore di ibridi ottenuti con X.maculatus giallo.

Portaspada rosso :

Tutte le varietà di portaspada rosso, sembrano provenire dal lavoro di selezione effettuato su popolazioni selvatiche che già presentavano questo colore (sbiadito) in natura. Le forme di colore più intenso possono essere frutto di ibridi con X.maculatus corallo dove il rosso è assai acceso.

 

Immagini delle varietà di portaspada citate. Partendo dalla prima in alto a sinistra:

forma selvatica di X.helleri “verde” denominata Guentheri, ancora un’immagine della stessa forma Guentheri, coppia di X.helleri rosso, femmina della forma “Berlin”, maschio della forma “Hamburg”, coppia di X.helleri rossi wagtail, femmina della forma “Berlin”, coppia con pinne “Simpson”. Immagini gentilmente concesse da Frank Schafer (http://www.hippocampus-bildarchiv.de) e Andrej Zabawski ( www.akwafoto.pl ).

Portaspada e Platy wagtail :

La colorazione wagtail (pinne nere) è stata fissata da Myron GORDON, incrociando uno X.maculatus selvatico (con pattern cometa naturale) ed un platy (X.maculatus) giallo di selezione. Alcuni anni dopo, la colorazione è stata trasmessa a X.helleri e X.variatus attraverso ibridi con X.maculatus wagtail.

In questa forma, originariamente, solo i raggi della coda sono neri, mentre la membrana che li congiunge presenta raramente melanina. Le pinne completamente nere, sono state ottenute in seguito su esemplari che portano il cosiddetto "fattore Arnold" e che si possono distinguere già a pochi giorni dalla nascita in quanto le pinne assumono subito una colorazione scura (purtroppo non ci è dato sapere come questo fattore sia stato fissato).

Platy (X.maculatus) bleeding heart :

Questa varietà è stata ottenuta da GORDON incrociando una colorazione selvatica da lui pescata nel 1939 (Rìo Jamapa, Veracruz, Mexico), che presentava un'area rossa sulla gola ed un platy white ghost (colorazione selezionata che non presenta pigmentazione sul corpo), come spiega in un articolo su Animal Kingdom del 1951.

Platy (X.maculatus) rosso :

Questa varietà, conosciuta anche come platy corallo nella sua colorazione più intensa, è disponibile in numerose sfumature. E' una livrea naturale selezionata e fissata per mezzo di incroci nel corso degli anni.

Platy (X.maculatus) giallo :

Questa forma è nata fin dal 1916 introdotta da KOMMERSEL con alcuni esemplari a puntini neri su sfondo giallo appunto. Nel 1931 GORDON registra come questa varietà si sviluppi in seguito ad una riduzione di melanociti.

Negli standard di concorso, si distinguono 2 classi: colore di fondo giallo intenso e colore di fondo giallo-chiaro o bianco.

Entrambe le colorazioni si trasmettono per via autosomiale recessiva e sono la base per tante altre varietà come la marigold, la sunset...

Platy (X.variatus) parrot :

Questa celeberrima forma è presente in quasi tutte le varietà selezionate di variatus e non si tratta che di un processo di esaltazione di alcune livree selvatiche

Platy (X.variatus) hawaii :

Questa forma, definita anche come "Black variatus" è presente in commercio con alterne fortune dal 1949. E' stata fissata da WROBEL attraverso ibridi e selezioni con X.maculatus in livrea scura e successivo crossbreed della progenie con i genitori variatus.

Curiosamente il gene che porta questa colorazione, preserva i pesci dallo sviluppo di tumori maligni della pelle.

Allevare questa varietà, presenta delle difficoltà perchè spesso si dimostra poco tollerante a temperature elevate (probabilmente un'eredità lasciata dalle popolazioni selvatiche che hanno concorso a formarla), e il loro optimum, è attorno ai 22°C. La livrea completa la sua evoluzione al secondo anno di vita.

 

Immagini a supporto del testo. Partendo dalla prima in alto a sinistra e procedendo in sendo orario :

 X.maculatus rosso “Corallo”, X.maculatus forma gialla wagtail, X.variatus parrot con dorsale “Simpson” ed altra forma parrot di X.variatus.

Immagini di ibridi.

 Il primo è un incrocio X.maculatus x X.variatus, il secondo è un maschio androgino frutto di un incrocio tra P.sphenops e P.reticolata. Foto gentilmente concesse da Andrej Zabawski ( www.akwafoto.pl ).

Bibliografia:

Lothar WISCHNAT, Atlas of Livebearers of the World, THF 1994

Michael KEMPKES & Dr.Frank SCHAFER, All Livebearers and Halfbeaks, Aqualog, Verlag A.C.S. GmbH 1998

Michael KEMPKES, Portaspada - alla scoperta del genere Xiphophorus, Hydra 17 del Nov.2002

Sperando di essere riuscito a fornire informazioni utili e di avere fatto un poco di chiarezza in merito

all'argomento, vi lascio alcuni links che completano o approfondiscono il tema di questo articolo:

www.xiphophorus.org

http://dels.nas.edu/ilar/jour_online/42_4/xiphophorus.pdf

http://nis.gsmfc.org/nis_factsheet.php?toc_id=202

http://www.zo.utexas.edu/courses/bio354l/Projects/1999/Atarod%5FElisa/