IBRIDI
TRA I PECILIDI, IN NATURA ED IN ACQUARIO
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Coloro che si trovano ad allevare pecilidi, più o meno
comuni, nelle loro vasche, si ritrovano prima o dopo a volersi documentare
riguardo le possibilità e le conseguenze di ibridazione tra le varie
specie della famiglia. L'ibridazione, si presenta più che altro come problema
per coloro che si propongono di mantenere (pure) specie o addirittura
singole popolazioni selvatiche. Questo è dato dal fatto che spesso si è
costretti ad introdurre più di una sola specie per vasca a causa
soprattutto della mancanza di spazio per acquari monospecifici. Come regola generale, si può assumere che rappresentanti
di generi differenti, possano essere mantenuti in acquario senza pericolo
di "interbreeding"tra di loro. Non bisogna poi dimenticare che,
anche all'interno di uno stesso genere, esistono abbinamenti che, almeno
in alcune popolazioni selvatiche, non portano ad ibridi. Questo perchè le
specie preferiscono zone diverse del biotopo (acqua bassa o profonda ,
acqua calma o in movimento, zone piantumate o meno...) oppure perchè
esistono ostacoli di comportamento all'accoppiamento interspecifico
(corteggiamenti diversi o livree e forme differenti non riconosciute
dall'altro sesso). Quando poi nascono ibridi,
sia in natura che in acquario, questi si presentano diversi dalle specie
che li hanno generati e di solito vengono mal tollerati perchè non
riconosciuti come membri di nessuna delle due popolazioni. Porto ora alcuni esempi di convivenza in natura, che però
non hanno fatto registrare la presenza di ibridi. Le specie sono tutte
ascritte al genere Xiphophorus: - X.helleri (popolazione
di Catemaco - da poco descritta come nuova specie X.kallmani) vive nel Lago Catemaco, Mexico
assieme a X.milleri senza alcun
incrocio presente; - In altri habitat sono poi registrate coabitazioni tra X.helleri
e X.clemenciae o X.helleri e
X.variatus; - X.cortezi, X
variatus e X.pygmaeus condividono
altresì le stesse acque senza alcun ibrido mai registrato. Accanto a questi casi, ci sono poi anche situazioni in cui
sono rinvenuti ibridi naturali assieme alle due specie che concorrono a
formarli (sempre tra gli Xiphophorus)
: - X.helleri con X.alvarezi; - X.variatus e X.couchianus
(l'ibrido che si è sviluppato, si è poi evoluto in una specie a sè
stante - X.roseni- località tipo Arroyo Chapuitepec); - X.variatus con
X.xiphidium. WISCHNAT (vedi bibliografia) riporta che nelle sue
personali esperienze, specie prelevate dallo stesso habitat, dove già non
si ibridavano, mantengono questa caratteristica anche in vasca (almeno
fintanto che rappresentanti di entrambi i sessi siano presenti per ogni
specie).
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Alcuni immagini a supporto del testo.
Partendo dalla prima in alto a sinistra e proseguendo in senso orario:
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Parlando di ibridi, non si può certo tralasciare il fatto
che molti degli esemplari commerciali selezionati, sono frutto di
"incroci" tra specie affini, mirati per combinare più
caratteristiche proprie di specie diverse, o per creare nuove selezioni.
Procederò raggruppando gli esempi in 2 gruppi principali, secondo i più
diffusi ovovivipari nelle nostre vasche: 1.Poecilia (Guppy,Molly) e generi affini:
(può essere d'aiuto tenere sotto mano questo articolo per la comprensione
di quanto segue : http://www.afae.it/pages/tematica/articolipoecilidi/molly.htm
) Parto dicendo che ibridi, per scopi commerciali, in questo
gruppo sono stati impiegati più che altro nella "creazione"
delle tante varietà di Molly a partire da tre specie principali (P.sphenops,
P.latipinna e P.velifera)
che incrociati danno prole fertile. In natura, per quanto riguarda P.sphenops le uniche variazioni di livrea sul fondo grigio, sono
costituite da puntinatura o macchie nere e da un accenno di lira nella
caudale. Il popolare Black Molly è stato selezionato da CRECENTY
di New Orleans, ottenuto appunto mediante selezione delle forme più scure
delle popolazioni di questa specie negli Stati Uniti meridionali. Sempre nei primi decenni del secolo (anni '30-'40) hanno
iniziato la loro diffusione altre forme di molly. Lo stesso CRECENTY e
STERNKE partendo dai black molly (P.sphenops)
ed incrociandoli con altre specie hanno ottenuto risultati ora molto
popolari : Il primo, incrociando le sphenops con P.latipinna
ottenne black molly pinne a velo (la dorsale è
molto sviluppata in particolare) e selezionò anche varietà con la
coda a lira; il secondo ottenne lo stesso risultato accoppiando black
molly (P.sphenops) con una
particolare popolazione di P.latipinna
della Florida che, oltre a trasmettere la dorsale allungata,
lasciarono una bordatura gialla sulla
stessa, di grande risalto sullo sfondo nero. Qualche anno più tardi, STERNKE, introdusse sul mercato
una varietà estremamente robusta (allora definito Yucatan molly) prodotto
di un incrocio tra black molly (P.sphenops)
e Poecilia velifera o come più
probabilmente si pensa P.petensis (ora
Poecilia kykesis) pescate
nell'omonima area messicana dello Yucatan. Questi ibridi (con la
caratteristica dorsale delle velifera
o petensis) sono poi stati
impiegati per "allungare" ulteriormente le pinne dei black molly
(P.sphenops) creando esemplari
di taglia più ridotta ma con dorsali enormi. Per quanto riguarda il guppy, non si sono rese necessarie
ibridazioni, in quanto le infinite combinazioni di colori e di forme delle
pinne sono state ottenute selezionando e accentuando caratteri naturali
dall'enorme potenziale genetico della specie, o fissando delle mutazioni. Altri ibridi, sono però stati registrati
involontariamente o in seguito a studi, all'interno del genere Poecilia
o tra specie di Poecilia e Limia. I nascituri presentano caratteri da entrambi i genitori e
sono nella quasi totalità dei casi sterili. In molti casi, gli ibridi
sono stati ottenuti con inseminazioni perchè esistono barriere come
differenti livree e corteggiamenti che, di norma. prevengono
l'accoppiamento. Tra i maschi ibridi alcuni sviluppano un gonopodio (quasi
mai funzionale), mentre gli altri presentano androginia (bisessuali o
ermafroditi incompleti quindi sterili). Poca chiarezza c'è riguardo la
fertilità delle femmine (spesso sterili). Casi di ibridi si sono avuti tra molly (P.
sphenops,P.latipinna e
P.velifera) e guppy, inoltre tra L.nigrofasciata
e L.melanogaster, Limia e guppy,
P.sphenops e P.chica, P.sphenops e Limia. Riporto dall'Atlas of Livebearers: "Nel 1931, RODISCH riportò di ibridi tra guppy ed Heterandria
formosa...Dato che è rimasta come unica testimonianza si è scettici
verso questa affermazione, così come quelle di incroci tra Poecilia
e Xiphophorus".
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Alcune immagini delle specie citate al
punto 1. Partendo dalla prima in alto a sinistra e proseguendo in senso
orario :
Poecilia velifera, Poecilia chica, Limia
melanogaster, Poecilia sphenops, Heterandria formosa, Limia nigrofasciata.
Immagini gentilmente concesse da Andrej Zabawski ( www.akwafoto.pl
), Keith Pearson e Gary Randall. |
2.Platy e Portaspada (Xiphophorus): (può essere
d'aiuto tenere sotto mano questo articolo per la comprensione di quanto
segue : http://www.afae.it/pages/tematica/articolipoecilidi/platy.htm
) Le varietà di Xipho conosciute dagli acquariofili sono
principalmente frutto di incroci tra le specie X.helleri, X.variatus e X.maculatus.
Raramente altre specie sono impiegate nelle selezioni. Come riporta Lothar WISCHNAT, il fatto che, in un lasso di
tempo relativamente breve, si siano sviluppate tante varietà, è
prevalentemente imputabile a due fattori 1. Le colorazioni sono state influenzate e fissate
mediante l'ibridazione. Certe colorazioni sono addirittura frutto di
interbreeding che ha portato alcune varietà a livree costituite da
melanomi (vedi forma Berlino). 2. Gli ibridi all'interno del genere sono
solitamente fertili e quindi possono essere incrociati tra di loro
esemplari della stessa generazione o attraverso il crossbreeding con una
delle specie originali, della quale si vogliano mantenere prevalenti le
caratteristiche morfologiche o di colore. Una fertilità simile a quella degli ibridi tra Xipho, è
raramente riscontrabile tra altri ibridi all'interno del regno animale. Per quanto riguarda le varietà commerciali, si può
esaminare come, riportando i dati forniti da i "creatori" o
dalle esperienze degli allevatori, siano stati ottenuti gli attuali
risultati di colorazioni e forme delle pinne. La prima modificazione importante delle pinne, si è avuta
con i Simpson (dorsale allungata, carattere fissato da Mrs.SIMPSON nella
prima metà del secolo) seguiti poi dai coda a lira, i coda a velo e le
code a spillo. Passando poi alle varietà di colore, possiamo anche
soffermarci brevemente a spiegare come sono siano state ottenute alcune
razze ibridando specie differenti. Riporto i casi sui quali ho più
informazioni e che mi sembrano anche i più interessanti, dividendo varietà
di portaspada (X.helleri) e
platy (X.maculatus e X.variatus): Portaspada Berlin : Questa varietà (che esiste dal 1916) mostra numerose
macchie nere sul corpo (di base solitamente rossa) e le pinne colorate di
nero. La spada nei maschi può essere interamente colorata o mostrare solo
delle bordature scure. Sono conosciute tre "vie" principali per
arrivare a questo ibrido: 1. X.helleri (livrea
selvatica a macchie verdi) x X.helleri
rosso 2. X.helleri rosso
x X.maculatus a macchie nere 3. X.maculatus rosso
x X.helleri a macchie nere
(questa strada porta spesso alla formazione di melanomi nella progenie) Per rafforzare il rosso, Lothar WISCHNAT, riporta i suoi
successi ottenuti con esemplari selvatici neri e rossi a macchie o solo
rossi pescati nel 1979 rispettivamente a Rìo Playa Vicente e Rìo Ayotac,
Veracruz,Mexico. Portaspada Frankfurt : Questa varietà (nota dal 1929) presenta una colorazione
derivata dagli ibridi ottenuti incrociando un maschio di X.maculatus rosso e una femmina di X. helleri a macchie verdi. Myron
GORDON riporta (Tropical Fish Hobbyst del 1956) di un'altra strada
possibile che prevede l'accoppiamento di una femmina di X.helleri rossa con un maschio di X.cortezi. Questa forma (ormai molto rara) non dà progenie pura al
100% e solo circa la metà dei nascituri si presenta con la stessa livrea,
gli altri si divideranno assumendo le distinte colorazioni dei genitori. Portaspada dorato (giallo) : Non è chiaro se è stato sviluppato da una mutazione di X.helleri,
o se sia stato sviluppato fissando il colore di ibridi ottenuti con X.maculatus
giallo. Portaspada rosso : Tutte le varietà di portaspada rosso, sembrano provenire
dal lavoro di selezione effettuato su popolazioni selvatiche che già
presentavano questo colore (sbiadito) in natura. Le forme di colore più
intenso possono essere frutto di ibridi con X.maculatus
corallo dove il rosso è assai acceso.
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Immagini
delle varietà di portaspada citate. Partendo dalla prima in alto a
sinistra:
forma
selvatica di X.helleri “verde” denominata Guentheri, ancora
un’immagine della stessa forma Guentheri, coppia di X.helleri rosso,
femmina della forma “Berlin”, maschio della forma “Hamburg”,
coppia di X.helleri rossi wagtail, femmina della forma “Berlin”,
coppia con pinne “Simpson”. Immagini gentilmente concesse da Frank
Schafer (http://www.hippocampus-bildarchiv.de)
e Andrej Zabawski ( www.akwafoto.pl
). |
Portaspada e Platy wagtail
: La colorazione wagtail (pinne nere) è stata fissata da
Myron GORDON, incrociando uno X.maculatus
selvatico (con pattern cometa naturale) ed un platy (X.maculatus)
giallo di selezione. Alcuni anni dopo, la colorazione è stata trasmessa a
X.helleri e X.variatus attraverso ibridi con X.maculatus wagtail. In questa forma, originariamente, solo i raggi della coda
sono neri, mentre la membrana che li congiunge presenta raramente
melanina. Le pinne completamente nere, sono state ottenute in seguito su
esemplari che portano il cosiddetto "fattore Arnold" e che si
possono distinguere già a pochi giorni dalla nascita in quanto le pinne
assumono subito una colorazione scura (purtroppo non ci è dato sapere
come questo fattore sia stato fissato). Platy
(X.maculatus) bleeding heart : Questa varietà è stata ottenuta da GORDON incrociando
una colorazione selvatica da lui pescata nel 1939 (Rìo Jamapa, Veracruz,
Mexico), che presentava un'area rossa sulla gola ed un platy white ghost
(colorazione selezionata che non presenta pigmentazione sul corpo), come
spiega in un articolo su Animal Kingdom del 1951. Platy
(X.maculatus) rosso
: Questa varietà, conosciuta anche come platy corallo nella
sua colorazione più intensa, è disponibile in numerose sfumature. E' una
livrea naturale selezionata e fissata per mezzo di incroci nel corso degli
anni. Platy
(X.maculatus) giallo
: Questa forma è nata fin dal 1916 introdotta da KOMMERSEL
con alcuni esemplari a puntini neri su sfondo giallo appunto. Nel 1931
GORDON registra come questa varietà si sviluppi in seguito ad una
riduzione di melanociti. Negli standard di concorso, si distinguono 2 classi:
colore di fondo giallo intenso e colore di fondo giallo-chiaro o bianco. Entrambe le colorazioni si trasmettono per via autosomiale
recessiva e sono la base per tante altre varietà come la marigold, la
sunset... Platy (X.variatus) parrot
: Questa celeberrima forma è presente in quasi tutte le
varietà selezionate di variatus e non si tratta che di un processo di
esaltazione di alcune livree selvatiche Platy
(X.variatus) hawaii
: Questa forma, definita anche come "Black variatus"
è presente in commercio con alterne fortune dal 1949. E' stata fissata da
WROBEL attraverso ibridi e selezioni con X.maculatus in livrea scura e successivo crossbreed della progenie
con i genitori variatus. Curiosamente il gene che porta questa colorazione,
preserva i pesci dallo sviluppo di tumori maligni della pelle. Allevare questa varietà, presenta delle difficoltà perchè
spesso si dimostra poco tollerante a temperature elevate (probabilmente
un'eredità lasciata dalle popolazioni selvatiche che hanno concorso a
formarla), e il loro optimum, è attorno ai 22°C. La livrea completa la
sua evoluzione al secondo anno di vita.
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Immagini
a supporto del testo. Partendo dalla prima in alto a sinistra e procedendo
in sendo orario :
X.maculatus
rosso “Corallo”, X.maculatus forma gialla wagtail, X.variatus parrot
con dorsale “Simpson” ed altra forma parrot di X.variatus. |
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Immagini di ibridi.
Il primo è un incrocio X.maculatus x X.variatus, il secondo è un maschio androgino frutto di un incrocio tra P.sphenops e P.reticolata. Foto gentilmente concesse da Andrej Zabawski ( www.akwafoto.pl ). |
Bibliografia: Lothar
WISCHNAT, Atlas of Livebearers of the World, THF 1994 Michael
KEMPKES & Dr.Frank SCHAFER, All Livebearers and Halfbeaks, Aqualog,
Verlag A.C.S. GmbH 1998 Michael
KEMPKES, Portaspada - alla scoperta del genere Xiphophorus, Hydra 17 del
Nov.2002 Sperando di essere riuscito a fornire informazioni utili e di avere fatto un
poco di chiarezza in merito all'argomento, vi lascio alcuni links che completano o approfondiscono il
tema di questo articolo: http://dels.nas.edu/ilar/jour_online/42_4/xiphophorus.pdf http://nis.gsmfc.org/nis_factsheet.php?toc_id=202 http://www.zo.utexas.edu/courses/bio354l/Projects/1999/Atarod%5FElisa/
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