Anonimo
Traduzione di Fabio
Sebastiani
In
uno dei miei recenti interventi in questa serie, presentai due modelli (che non
si escludono tra loro), di selezione sessuale. Questi erano il modello dei
“geni buoni” e quello della “selezione sessuale runaway”. Attualmente,
pero’, un terzo modello si è fatto strada oltre ai due modelli già descritti
(modello che non esclude i primi due).
Non
condivido nessun nome per questo modello che chiamero’ pertanto: “Modello
dell’esistenza della preferenza femminile”.
In
accordo con questo modello le femmine hanno uno schema in base al quale scelgono
un certo tipo di maschi; anche se in realtà quel tipo di maschio non esiste.
L’articolo
da cui sto prendendo spunto è stato pubblicato sul numero 9 del 1990 della
rivista Science. Nell’articolo l’autrice asserisce che, nei portaspada, la
preferenza da parte delle femmine, nei riguardi dei maschi con la “spada”,
esisteva già da prima che i maschi mostrassero questo tratto distintivo nella
coda.
All’interno
del genere Xhiphophorus ci sono specie
che non hanno la spada. Questa caratteristica di non portare spada nella coda
sembra essere una caratteristica ancestrale. Basolo, l’autrice
dell’articolo, condusse degli esperimenti con femmine della specie X.
Maculatus; i maschi di questa specie non presentano la “spada” nella
caudale.
La
ricercatrice mise una femmina nello scomparto centrale di un acquario che era
stato precedentemente diviso in tre comparti con dei divisori. In uno scomparto
laterale mise un maschio normale, nell’altro un maschio cui era stata aggiunta
artificialmente una “spada”. La Basolo noto’ che la femmina preferiva il
maschio con la coda modificata (stava cioè nelle vicinanze del suo scomparto e
mostrava segnali d’accoppiamento). L’esperienza fu ripetuta invertendo le
posizioni dei maschi (questo per controllare che non ci fossero influenze dovute
alla posizione degli scomparti). Il risultato fu lo stesso, la femmina mostrava
sempre la preferenza per il maschio con la “spada” piuttosto che per quello
senza.
L’autrice
poi condusse ulteriori esperimenti per determinare se era proprio la coda a
stimolare la femmina. Per esserne sicura ripeté l’esperimento sopra descritto
con una variante; entrambi i maschi, infatti, furono dotati di “spada”
artificiale. Una pero’ era colorata, mentre l’altra era opaca (plastica
trasparente). In questo caso la femmina preferi’ il maschio con la coda
colorata.
Furono
poi eseguiti gli esperimenti di controllo, sia per quanto riguardava la
posizione dei maschi negli scomparti, sia per quanto riguardava l’assegnazione
della “spada”, colorata od opaca, che furono percio’ invertite.
I
risultati, ancora una volta, furono gli stessi. La femmina preferiva sempre il
maschio che portava una “spada” ben visibile.
I
dati raccolti furono i seguenti:
L’autrice
concluse poi evidenziando come le femmine facenti parte del genere abbiano una
preferenza precostituita per quei maschi portatori di coda a spada.
Non
sorprende come nelle molte specie che presentino la spada, i maschi sfruttino
questa caratteristica. Quello che desta sorpresa è invece come alcune specie di
Xhiphophorus non presentino, nei
maschi, una caudale a spada.
Questa,
ed è una mia opinione, dimostra un errore ricorrente in cui molta gente, e
purtroppo anche molti biologi, incappa nei riguardi dell’evoluzione.
L’evoluzione
non è orientata verso un fine ben preciso. In questo caso non c’è una
“pressione selettiva” a sviluppare una spada nei riguardi dei maschi. Essi
non sono spinti a svilupparne una.
Se
per puro caso una pinna si trova ad essere piu’lunga rispetto a quelle degli
altri maschi all’interno di una stessa popolazione, il maschio portatore di
questa mutazione avrà un maggior successo riproduttivo (in quanto risulterà
piu’ appetibile degli altri). Questo vantaggio si protrarrà fino a quando la
mutazione favorevole non sarà diffusa abbastanza nei maschi di quella
popolazione. Ma, ed è molto importante, non c’è un meccanismo che induca
direttamente questo tipo di mutazione. In altre parole non c’è una pressione
per la quale i maschi debbano sviluppare una spada. Questo è un punto chiave
che è difficile accettare per molti.
Viviamo
in un cultura che vede le cose in termini di progresso e di raggiungimento di
uno scopo. L’evoluzione pero’, non è né progresso né orientata verso uno
scopo preciso.
Basolo, 1990, Female prefernece predates the evolution
of the swordtail fish, Science 250: 808-810