Nel
Regno dei pesci ciechi, dove il Sig.Giusto e il Sig.Grande sono la stessa cosa
Di CAROL KAESUK YOON
Traduzione di Diego Montanari
Articolo estratto dal
New York Times – 20 Aprile, 2004
http://www.nytimes.com/2004/04/20/science/20FISH.html
(Nota: Il titolo contiene un gioco di parole;
Mr.Right e Mr.Big – ovvero letteralmente Sig.Giusto e Sig.Grande – si
riferiscono al fatto che le femmine della specie trattata nell’articolo
preferiscono come compagni maschi grandi e robusti, quindi giusto per tramandare
la migliore eredità della specie)
AMBURGO – Germania – 19 Aprile 2004 – In
una spaziosa e affollata sala piena di piccoli acquari, nell’Istituto
Zoologico dell’Università di Amburgo, stranezze del mondo sommerso nuotano,
avanti e indietro, oltre le pareti di vetro sulle note di accompagnamento di un
gorgoglio d’acqua.
Pescati nelle profondità delle caverne di
mezzo mondo – Oman, Croazia, Brasile, Messico – molti di questi pesci sono
ciechi e i loro occhi non possono vedere le persone che li fissano o la luce che
penetra dalle finestre. Altri non solo sono ciechi, ma addirittura privi di
occhi e si muovono nelle loro bizzarre forme.
Guardando queste singolari creature, chiunque
può comprendere perché i biologi hanno a lungo studiato ( e lo fanno tuttora)
i più estremi cambiamenti fisici (come la perdita degli occhi o del colore) che
accompagnano l’adattamento da un ambiente alla luce del sole, alle tenebre
eterne.
Sebbene si sia analizzato adeguatamente il
problema, rimangono ancora tanti misteri riguardo la vita dei pesci nelle
caverne.
Ora alcuni scienziati, inclusi ricercatori di
Amburgo, hanno iniziato a focalizzarsi non solo sui cambiamenti di carattere
fisico , ma anche su quelli comportamentali e in particolare quelli
riproduttivi. Come può per esempio una femmina scegliere al meglio un maschio
che non può vedere?
In nuovi studi condotti
sull’Atlantic Molly , Poecilia mexicana,
questi scienziati stanno riscontrando che la scelta riproduttiva è così
critica e che la dimensione è così importante che le femmine cavernicole hanno
sviluppato una via per scegliere potenziali compagni senza vederli né entrare
con loro in contatto, selezionando i maschi più grandi e robusti anche nella più
completa oscurità.
“E’ stata una
sorpresa”, ha detto Martin Plath , studente che ha portato avanti un lavoro di
ricerca assieme ad altri biologi del comportamento di Amburgo: Dr. Jakob
Parzefall, dr.Kay E. Kverner e Dr.ingo Schlupp.
“I molly hanno
probabilmente colonizzato questo tipo di ambiente di recente”, ha detto e poi
ha aggiunto “ la selezione sessuale per la loro taglia deve essere molto
forte”.
Ma nuovi studi, alcuni
recentemente pubblicati su Behavioural Ecology and Sociobiology , non stanno
investigando solo sulle curiosità delle caverne.
La domanda che i
ricercatori si pongono è più ampia, ovvero come un pesce si adatti ai
cambiamenti ambientali : il passaggio e adattamento alla vita nelle caverne è
solo una via di fugada situazioni di ambienti che si alterano o a zone che si
surriscaldano.
Quasi tutti gli Atlantic
molly, abitano ruscelli e fiumi ben illuminati.
Ma nel 1962, vicino
Tapijulapa nel Messico meridionale, ricercatori scoprirono quella che rimane
l’unica popolazione conosciuta, di questa specie, a vivere nelle caverne. E
che strana caverna!
Il fiume che la attraversa
ha l’acqua di un colore bianco
latte a causa dell’alta concentrazione di solfito di idrogeno disciolto. Lo
zolfo spande nella caverna, e nell’aria della foresta, un odore di uovo andato
a male e corrode le pareti come acido solforico.
Gli stagni solforosi dove
abitano questi pesci si allungano verso le caverne e diventano stretti.
Contengono batteri che sfruttano lo zolfo e non la luce del sole per vivere.
Infatti ,l’odore riempie
così tanto l’aria che i ricercatori non possono resistere più di 1-2 ore per
volta.
“Non è male” insiste
Plath, “ a meno che non si tocchi acido solforico, devi solo avere qualcuno
che ti attenda all’uscita della caverna nel caso ci fossero problemi”.
I pesci, la grotta e il
puzzolente e lattiginoso fiume che scorre, sono così particolari da essere
diventati parte centrale di un rito della fertilità delle popolazioni locali:
le persone gettano piante velenose in acqua appena dentro la grotta, uccidendo i
pesci che ne escono, dopodiché i molly vengono raccolti e mangiati nel corso
del rito.
Tornando al lavoro ad
Amburgo, molti ricercatori hanno testato le preferenze delle femmine
cavernicole, osservandole con camere ad infrarossi.
In alcune specie i pesci,
le femmine segnalano chiaramente se gradiscono un compagno o meno, ma le femmine
di P.mexicana mostrano come
preferiscono muoversi semplicemente in prossimità de maschi più grandi.
Gli studiosi sospettano che
il molly delle caverne, usino ( come altri pesci nelle loro condizioni) quale
organo di senso, la linea laterale (una linea di pori che agiscono come timpani
valutando i cambi di pressione) per individuare i compagni migliori.
I pesci di solito la
utilizzano per individuare oggetti e ostacoli in acqua . Gli studi come detto ,
hanno però dimostrato questa ulteriore funzione, nei pesci che vivono
all’oscurità , mentre le femmine che abitano zone illuminate si affidano,
prevalentemente, alla vista nella scelta del partner.
Di fronte ad una vasca
piena di Molly (da un habitat illuminato), Mr.Plath mostra come i maschi siano
sempre intenti a cercare di accoppiarsi.
Seguendo un grosso maschio
dietro ad una femmina, ci dice “ Ecco un morso, eccone un altro…”
riferendosi ai colpi che il maschio riserva alla femmina per cogliere i segnali
chimici da lei rilasciati.
“Ecco” dice, puntando
un maschio in azione, una copula tanto veloce da risultare solo ad occhi
esperti. “Se non si ha riguardo, le femmine possono anche morire stressate dai
maschi sempre alla ricerca di accoppiarsi, accoppiarsi, accoppiarsi ! ”.
Ma nelle grotte, la vita al
buio ha calmato i maschi di Molly, che non perseguitano sempre le femmine e sono
assai meno vivaci dei loro cugini di superficie. Probabilmente la ragione,
dicono i ricercatori, è che al buio, con l’acqua poco scarsamente ricca di
ossigeno rispetto a fuori, è semplicemente troppo impegnativo fisicamente
cercare una femmina, e rincorrerla semplicemente troppo energicamente
dispendioso.