LA DISCUSSA QUESTIONE SUL SALE PER I MOLLY
Ristampa dal Freshwater & Marine Aquarium Magazine column (FAMA) .
Traduzione di Alessandro Tozzi
Una
delle accortezze più risapute e ricorrenti in questo hobby è la necessità di
aggiungere del sale alle vasche dei molly. Di pari passo con le varie teorie, i
Molly provano il “brivido” di un’acqua non salmastra, e alla fine sono
soggetti a problemi di salute. L’origine di questa idea, saggia in apparenza,
proviene dai vari allevatori e dalla composizione salmastra o marina delle acque
frequentate da Poecilia latipinna (l’antenato di tutti i Molly allevati).
Tuttavia, l’esperienza di appassionati esperti di Molly, collezionisti ed
allevatori è proprio l’opposto: il sale NON è un requisito per la salute dei
Molly. Quindi chi è nel giusto?
Evidenze sul sale
Uno dei problemi con la maggior parte della letteratura amatoriale che
invoca l’uso del sale, riguarda tutti quelli che non sono specializzati
nell’incrocio dei Molly. Un libro che ho letto consiglia perfino a chi
incrocia i Molly di non nutrire con cibi particolari gli avannotti poiché si
avrebbero in questo modo molti più Molly del necessario. Ottime e fidate fonti
di informazione sono fornite dalle organizzazioni amatoriali sui guppy, dai
collezionisti di Molly e dagli allevatori di pesci della Florida che producono
questi animali. Questo è un sunto di quello che essi dicono…
Non tutti i Molly sono uguali. I
Molly introdotti nei negozi di animali sono in genere “ceppi d’acquario”
ibridi tra Poecilia latipinna, P. velifera e specie del complesso “sphenops”.
I Molly sono adattabili. I Molly
d’acquario sono pesci molto adattabili che sono stati introdotti in tutto il
mondo in una varietà di habitat dolci e marini. La razza di P. latipinna della
Florida è l’unica specie di Molly che vive comunemente in “acqua salata”
e uno dei pochi (insieme ad alcune di P. velifera) a vivere in habitat
“salmastro”. Questo probabilmente spiega il perché ceppi di Molly di
acquario non hanno una soglia di mortalità legata alla salinità come altri
poecilidi (la maggior parte dei ceppi d’acquario hanno P. latipinna e/o
velifera come loro antenato). Ho raccolto P. latipinna a Key Largo, in Florida
proprio vicino al Mar Anemone. Ma solo poche miglia nell’Everglades, il
biotopo era costituito da acqua dolce. A Shreveport, in Louisiana l’editore
della rivista Livebearers, Bill Allen, li raccoglie nei fossi di scarico
dell’acqua piovana! Perfino il Molly maculato sudamericano, P. vivipara, è
costituito da razze che provengono sia da acque tenere delle foreste pluviali
che dalle lagune costiere. Tutti questi pesci si riproducono e prosperano.
La maggior parte dei Molly non vede mai
il sale. La maggior parte, se non tutti i Molly che vivono nei torrenti e
nei fiumi del Centro America vivono senza mai avventurarsi in acque salmastre.
Molti di questi sono pesci del complesso “sphenops” che includono specie ora
classificate come Poecilia maylandi, butleri, salvatoris, ed altre. I ceppi
d’acquario a “pinne corte” o a dorsale piccola sono gli antenati di questi
animali. I loro biotopi sono spesso costituiti da torrenti tortuosi e fiumi
alimentati principalmente dalle piogge. Questi stessi pesci possono ritrovarsi
saltuariamente nei delta salmastri e paludosi ma ciò non significa che questo
vada considerato l’ambiente “tipo” di queste specie. Quando le piogge in
quella parte del mondo si infittiscono molti pesci vengono sospinti nel mare.
Quelli che riescono a sopravvivere spesso si insediano presso le tranquille aree
costiere, alla fine riguadagnando la via di ritorno per i fiumi e i torrenti
nuotando vicino alle rive poco profonde.
Forse
si tratta della durezza – non del sale. Il coloruro di sodio (sale da
tavola, NaCl) non è il "sale" naturale nella maggior parte degli
habitat dei Molly. La Florida e la penisola delle regioni del
Centro America sono composte principalmente da calcare sotto varie forme.
Il calcare è composto principalmente da carbonato di calcio (scheletri di
carbonio dei vecchi coralli marini). Se dovessi chiedermi cosa rende gli
allevamenti di pesci della Florida un habitat così adatto all’allevamento dei
Molly direi che si tratta della durezza del calcio e degli alti livelli di
carbonati che tamponano un pH alcalino (bloccano le variazioni). L’acqua che
viene fornita in molti comuni è indurita invece con bicarbonato in modo da
alzare il pH nel range alcalino allo scopo di proteggere le grondaie dalla
corrosione e di prevenire infiltrazioni, il che potrebbe però non avere un buon
potere tamponante per i Molly e per molti altri poecilidi e non fornire
contenuto in calcio. Quindi, la durezza dell’acqua, (contenuto minerale)
sembra essere un grande fattore per i Molly piuttosto che il sale. Ad esempio,
P. petenensis (nota D.Montanari: ora P.kykesis) è presente ad elevate
altitudini in un lago appena fuori Guatemala City. Dubito che ci sia
"sale" (NaCl) a queste altezze, ma il fondo è di natura vulcanica e
pieno di minerali. La maniera più semplice di aumentare la durezza in contenuto
di calcio è usando coralli o conchiglie sbriciolate da aggiungere al fondo o
nel filtro. Perfino mettere qualche grossa conchiglia nella vasca o nel filtro
funzionerebbe bene.
I
cambi d’acqua sono meglio del sale. Il
dibattito sul sale si fa sentire di più quando si ha a che fare con poecilidi
più delicati e meno adattabili come i Black Molly o i Platy di selezione. Sono
varietà geneticamente deboli (poco “variegate”) e sono più inclini alle
malattie, in genere richiedono temperature più alte ed acqua pulita (i Platy
rosso vellutato sono un altro esempio). Qui il sale funziona da “tonico” che
rende il pesce più “tollerante” rispetto alla maggior parte degli errori
che si possono commettere – sovraffollamento e cambi d’acqua poco frequenti.
Come avverte circa 30 anni fa il Dr. Joanne Norton, una leggenda per quanto
riguarda i Molly (responsabile delle molte varietà di cui disponiamo):
"...Se i cambi d’acqua sono
abbastanza consistenti e frequenti,e se l’acqua è ben areata e circola bene,
i poecilidi (tutte le specie che ho tenuto) stanno bene senza aggiungere sale
all’acqua. Se non rispettiamo queste
condizioni, o se i pesci sono troppo affollati, saranno guai. Cioè,il sale
permette di continuare a tenere una o più misere vasche che però
saranno ancora in pericolo anche se i pesci sopravvivono per la presenza del
sale...”
L’esperto inglese di poecilidi Derek Lambert concorda con questa idea generale
come molti altri della American Livebearer Association. Ammetto che uso del sale
in alcune delle mie vasche di poecilidi, perché le mie vasche di mantenimento
sono in condizioni non ideali. Ma ottengo sempre un’ottima risposta dai miei
poecilidi quando effettuo un cambio d’acqua e uso coralli sbriciolati invece
di usare il sale. Per pesci malati o in guarigione, 1 cucchiaio da tea per
gallone può far riprendere dallo stress osmotico.
Uno dei benefici nel non usare il sale è che si può tenere in vasca una certa
varietà di piante . Le piante
svolgono un ottimo compito nel mantenere una buona qualità dell’acqua infatti
possono assorbire rifiuti a base di carbonio e azoto. Ho trovato una vasca
piantumata semplicemente con Vallisneria spiralis che permetteva a degli
avannotti di sopravvivere perfino con degli affamatissimi genitori presenti
nella stessa vasca. Se preferisci comunque usare il sale per i Molly, prova il
muschio e la felce di Java che possono essere tenute -anche se non al meglio- in
condizioni salmastre.
Tratto dal sito web del DrTed Coletti : http://www.tcoletti.tripod.com/molly_salt_debate.html