Riproduzioni

Le riproduzioni dei pesci

di Renato Zamboni

 


I pesci tropicali d'acqua dolce disponibili sul mercato ai giorni nostri sono principalmente riprodotti ed allevati in cattività.

Questo ci aiuta ad avere a disposizione un gran numero di razze senza problemi. Nei tempi passati invece era più difficile e dispendioso acquistare pesci in quanto erano tutti di cattura, provenivano da zone impervie dove i mezzi di trasporto erano quasi inesistenti. Durante il trasporto subivano traumi e strapazzi impensabili, all'arrivo questo determinava un alto tasso di mortalità, difficoltà di adattamento alle nuove caratteristiche di acqua e di alimentazione con relativo stress e morte per i pesci.

Per ovviare a tutti questi inconvenienti incominciarono a sorgere serre d'allevamento che dapprima con grandi difficoltà poi sempre con maggior successo incominciarono ad allevare i nostri beniamini in cattività.

L'allevamento in cattività permette di avere pesci molto più resistenti, gia adattati alle caratteristiche fisico-chimiche delle acque e all'uso di mangimi artificiali.

Perché allora sempre più persone si dedicano alla loro riproduzione?

Probabilmente dobbiamo considerare al primo posto il desiderio di avvicinare la natura e di penetrare maggiormente nei segreti della vita dei pesci.

I comportamenti tenuti durante l'accoppiamento e la riproduzione sono così interessanti che la maggior parte degli acquariofili vorrebbe poterli osser­vare.

Niente è più affascinante dell'osservare un branco di piccoli ciclidi nuotare in un acquario sotto la protezione dei propri genitori.

Chi è riuscito a riprodurre anche solo una volta una razza di pesci tenta in seguito a riprodurne delle altre.

In questo caso all'acquariofilo non resta altro che incominciare a consul­tare la letteratura specializzata alla ricerca di notizie utili per riuscire nel proprio intento.

Per riuscire a riprodurre una razza infatti occorrono poche attrezzature e le informazioni riguardanti il luogo d'origine, le caratteristiche della acqua, i mangimi, la temperatura, i fotoperiodi e naturalmente i riproduttori.

Il discorso invece cambia radicalmente quando si vuole selezionare una nuova razza  o una variante in quanto non si ha mai la certezza del successo ed è necessario molto più tempo.

La riproduzione in cattività inoltre offre la possibilità di poter affrontare con più sicurezza l'avanzare dell'inquinamento nelle zone naturali in quanto presso gli allevatori privati saranno presenti un gran numero di razze che saranno preservate così dall'estinzione.

Incominciamo a esaminare singolarmente l'acqua, i mangimi, la temperatura, i fotoperiodi, le razze e le zone di provenienza.

I pesci tropicali presenti nei nostri acquari provengono principalmente dal Centro America, America del Sud, Africa, Sud Est Asiatico e Australia.

Ogni zona di provenienza è caratterizzata da caratteristiche ben definite. L'America centrale presenta acque ricche di sali e di minerali da qui provengono diverse razze di pesci ovovivipari come Xiphophorus, Platy, Poecilia reticulata e tanti altri.

Il potenziale idrogenionico (pH) si aggira tra 8 e 8 1/2 la conduttività tra i 1000 e 3000/4000 microsiemens, l'aggiunta di Cloruro di Sodio può essere di aiuto a combattere le fungosi che spesso colpiscono queste razze.

La vasca deve essere spaziosa perché anche se queste razze non sono di taglia grande producono una gran quantità di sostanze organiche, soprattutto nelle acque con temperature più elevate.

Questi pesci mangiano grosse quantità di cibo producendo molte sostanze di rifiuto.

Si possono considerare onnivori perché si nutrono senza problemi di mangimi in scaglie, mangimi vivi, congelati e mangimi vegetali.   

Sono particolarmente facili da riprodurre in quanto non depongono uova ma bensì partoriscono avannotti vivi che essendo già comple­tamente sviluppati e di discreta taglia possono venire alimentati con comunissimi mangimi in polvere o naupli d'artemia salina.

Unico vero problema che s'incontra con questa riproduzione è il fatto che la stessa madre si nutre della propria prole.

E' consigliato l'uso dei nidi parto o in mancanza di questi  offrire agli avannot­ti molti rifugi come piante galleggianti o folti gruppi di fontinalis.

Nell'America meridionale troviamo il più esteso bacino idrografico  della Terra il bacino amazzonico.

Data la vastità della sua estensione al suo interno troviamo biotopi totalmente diversi tra loro.

Si passa dalle acque chiare con pochissima conduttività ad acque scure come coca cola con un pH di 3 - 4 gradi.

Anche le differenze di temperatura sono notevoli si passa dai 18 ai 28 - 30 gradi.

In queste acque si trovano  moltissimi Caracidi, Ciclidi nani, Discus, Pterophillum, pesci erbivori e tantissimi siluridi.

Ogni razza ha caratteristiche riproduttive ben definite che si sono affinate in base alle condizioni ambientali, ci sono razze che depongono le uova liberamente nell'acqua, altre che depongono su substrato, altre che depongono in grotte ed anfratti.

Ci sono genitori che seguono la loro prole difendendoli dai predatori, altri che li abbandonano al loro destino.

Ci sono uova fotosensibili, altre sono deposte in piena luce, altre vengono deposte fuori dall'acqua (Copella arnoldi).

Con queste premesse per riuscire a riprodurre razze provenienti da queste zone è di basilare importanza conoscere approfonditamente tutte le caratteristiche delle singole specie e tutti i parametri chimici.

Col passare del tempo e le innumerevoli riproduzioni in cattività molte razze non sono più così difficili da riprodurre per questo molti acquariofili riescono in quello che fino a ieri era quasi impossibile.

In Africa sono i grandi fiumi e i grandi laghi che ci forniscono la maggioranza di razze presenti nei nostri acquari.

Anche le savane e i piccoli ruscelli alluvionali, presenti solo nel periodo delle piogge, però ci forniscono razze estremamente interessanti e bellissime che hanno affinato delle strabilianti strategie per perpetrare la specie.

Le caratteristiche chimiche delle acque sono molto diverse, i grandi laghi presentano acque medio dure con pH intorno a 8 - 8,5 ricche di minerali mentre i ruscelli e le pozze alluvionali presentano acque acide e con pochissimi sali disciolti.

In Nigeria, Camerun, Liberia, Gabon le acque dei vari fiumi che scorrono nella foresta sono molto povere di sostanze disciolte da 20 a 139 microsiemens e con un pH 7,5 - 7,9, in queste acque si riproducono i pesci del genere Pelvicachromis e Nanochromis che depongono le uova i primi in grotte i secondi appendendole a filamenti su pareti verticali.

Il Sud Est Asiatico presenta biotopi naturali con caratteristiche anche qui totalmente diverse, le grandi distese a risaia offrono l'habitat ideale per i pesci della famiglia Anabantidae, pesci specializzati a respirare l'aria atmosferica per sopperire alla mancanza quasi totale di ossigeno disciolto nell'acqua. Questi pesci costruiscono nidi di bolle d'aria in cui depongono le uova.

Nei fiumi delle foreste tropicali con acque leggermente ambrate e limpidissime, con poche sostanze disciolte, si incontrano diverse razze di Barbus e Rasbora.

In Malesia, Tailandia, Singapore ed Indonesia negli ultimi decenni si è sviluppato un gran numero di allevamenti di pesci tropicali e la maggior parte di pesci commercializzati proviene da queste zone. Gli allevamenti intensivi purtroppo hanno portato a un graduale scadimento della qualità, per l'esasperata ricerca di nuovi incroci sempre più colorati e razze sempre più appariscenti.

Speriamo comunque che per raggiungere i loro scopi gli allevatori locali non facciano uso spropositato di ormoni ed altre diavolerie simili che non fanno altro che aumentare in seguito  i problemi di mantenimento dei pesci allevati.

I pesci che provengono dal continente australiano  sono molto robusti e non hanno problemi di adattamento ai diversi tipi d'acqua.

Le vasche devono essere abbastanza grandi e bisogna effettuare frequenti cambi d'acqua essendo pesci molto voraci che producono molte sostanze organiche.

Glossolepis incisus, Melanotenia bosemanni, Melanotenia splendida rubrostriata sono tra le razze più belle e che rappresentano degnamente questo grande Continente che non ci ha ancora svelato completamente tutti i suoi segreti.

Ed ora passiamo ad elencare le attrezzature che possono servire per tentare con successo la riproduzione.

Una serie di vaschette in materiale plastico o in vetro di diverse misure, contenitori graduati, diversi filtri interni per mantenere in buone condizioni l'acqua delle vasche, filtri sottosabbia, aeratori, pietre porose, alcune vasche allestite per condizionare i riproduttori.

La possibilità di avere a disposizione una fonte di acqua priva di ioni (acqua distillata, deionizzata o d'osmosi) e una miscela di sali bilanciata che ci permetta di ricreare le condizioni ideali per riprodurre la specie desiderata.

La possibilità di condizionare adeguatamente i riproduttori con variazioni di temperatura, col cambio del fotoperiodo, incrementando l'alimentazione, fornendo ai riproduttori cibi variati e molto nutrienti.

Diversi materiali atti a fare da substrato alle uova, facilmente sterilizzabili e simili a quelli che i pesci incontrano in natura e delle protezioni per difendere le uova deposte.

La possibilità di produrre una quantità adeguata di mangimi vivi per i piccoli avannotti. Si parte dagli infusori per poi passare alle Bosmine, ai Rotiferi, ai Ciclops, alle Dafnie; tutte queste colture devono essere disponibili non appena le uova schiudono per aver la possibilità di nutrire le piccole larve. Un grosso aiuto ci viene dato dall'Artemia salina, un piccolo crostaceo marino che viene fatto schiudere da delle uova perenni.

L’artemia è  un crostaceo ed è strettamente imparentata con Copepodi e Dafnie entrambi usati come mangime vivo. Sul mercato si trovano delle cisti di Artemia  (uova) che contengono al loro interno degli   embrioni inattivi.  Questi si possono conservare benissimo per diversi anni se tenuti al riparo dell’umidità.

Appena vengono messi in acqua salata si reidratano e riprendono il loro sviluppo. Dopo 15 - 20 ore le cisti incominciano a schiudere e gli embrioni lasciano il guscio. Appena schiusi presentano una colorazione giallo-arancione dovuta principalmente al tuorlo di riserva. All’inizio non si alimentano in quanto non hanno ancora sviluppato la bocca e l’ano.

Le condizioni ottimali per la schiusa sono 25 gradi di temperatura, salinità 1030, aerazione continua ed abbondante, illuminazione continua e un pH compreso tra 8 e 9.

Una buona circolazione è indispensabile per mantenere in sospensione le cisti. Per raccogliere i naupli (vengono attratti dalla luce) occorre fermare l’aerazione , attrarli con una pila in un punto determinato poi catturarli con un sifone e filtrarli con un passino a maglia molto fine. Si deve fare attenzione a non distribuire anche i gusci delle cisti perché potrebbero causare congestioni e blocchi intestinali ai piccoli pesci.

Essendo animali filtratori non selettivi si può usare una grande gamma di cibi. Il lievito di birra, la crusca di riso micronizzata, la farina di grano e di soia, le microalghe e il tuorlo d’uovo sono tra i più usati.

Alimentandole regolarmente si può riuscire ad ottenere un allevamento in cui sono presenti le Artemie adulte che raggiungano 12 13 mm.  e tutta una serie di misure intermedie.

Regolarmente si setacciano le Artemie dell’allevamento trattenendo i naupli e liberando quelle adulte che continueranno così a riprodursi.

Anche se i naupli sono molto piccoli  non tutte le larve di pesce sono in grado di fagoci­tarle per cui siamo costretti ad usare altri mangimi molto più piccoli.

Per sapere quale mangime è più adatto per alimentare i piccoli pesci si deve guardare il diametro del loro occhio, poi scegliere il mangime che si avvicina di più a tale misura.

Appena le larve incominciano ad alimentarsi bisogna somministrare il mangime ogni due o tre ore.

Se si usano mangimi allevati in acqua dolce si possono effettuare meno somministrazioni in quanto detti mangimi vivono egregiamente in acquario, quando invece si usano naupli d'artemia la somministrazione deve avvenire ogni due ore in quanto le Artemie muoiono abbastanza velocemente in acqua dolce.

Si deve prestare comunque attenzione a somministrare i mangimi  vivi d’acqua dolce perché se ne somministrano  troppi possono togliere l’ossigeno ai piccoli pesci o in certi casi mangiare gli stessi pesci ( Ciclops). Tutti i giorni si deve sifonare dal fondo il resto del cibo non consumato per mantenere in buone condizioni l'acqua.

Quando la crescita degli avannotti presenta delle differenze sarebbe opportuno dividerli in relazione alla taglia perché i più grandi liberano nell’acqua degli ormoni per frenare la crescita dei fratelli minori.

Se non si hanno a disposizione altre vasche un piccolo trucco per evitare il blocco della crescita dei più piccoli è quello di cambiare giornalmente una parte d'acqua per mantenere a livelli bassi  il valore ormonale.

Seguendo questi pochi consigli si otterranno pesci sani e robusti, che cresceranno senza problemi. Quando invece, per qualsiasi motivo, gli avannotti subiranno in tenera età dei danni se li trascineranno per tutta la vita rendendoli a volte non adatti ad essere riprodotti, in quanto potrebbero trasmettere delle tare alla loro prole. Ecco molto brevemente l'attrezzatura che occorre per tentare l'avventura della riproduzione. Non si devono possedere attrezzature futuristiche e molto costose, occorre solo tanta pazienza, un grande spirito d'osservazione, non ci si deve assolutamente scoraggiare in presenza d'insuccessi ma continuare a provare cercando di eliminare gli errori che sono la causa principale degli stessi. Lo scambio d'opinioni e di consigli tra i vari soci non può far altro che aiutarci nei nostri tentativi, non bisogna assolutamente vergognarsi di porre domande perché solitamente l'insuccesso nelle riproduzioni é dovuto a piccolissime imperfezioni e a banalissimi errori. La consultazione di testi specializzati e le ricerche in articoli possono chiarirci molti dubbi, aiutandoci ad ottenere il nostro scopo.